Cia: tavolo verde per piani emergenza idrica

La convocazione urgente di uno specifico Tavolo Verde per definire piani irrigui di emergenza e contestualmente un piano regionale che a medio termine affronti i problemi strutturali con un cronoprogramma di lavori collegato alle opere idriche strategiche per il sistema irriguo della Basilicata. E’ questa la condizione base perché la Cia, il mondo agricolo e l’attuale sistema di governo della bonifica possano contribuire non solo al superamento della emergenza ma ritrovare le condizioni di una gestione ordinaria, efficace ed efficiente dei servizi irrigui. Su questi temi e su quelli dei costi energetici, oltre che dell’efficienza della macchina amministrativa e burocratica, si chiede la convocazione di un Tavolo Verde presso la Presidenza della Giunta: è la richiesta dell’Ufficio di Presidenza della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, allargato ai rappresentanti Cia nei tre Consorzi di Bonifica, che si è riunito oggi a Potenza. Al Tavolo Verde – al quale si chiede che partecipino oltre all’assessore all’Agricoltura, i presidenti dei tre CdB, responsabili dell’Autorità di Bacino – è necessario affrontare sia gli aspetti riferiti alla continuità dei servizi irrigui per la stagione agraria in corso e quella relativa al contenimento dei costi. In particolare – sottolineano i dirigenti della Cia lucana – i costi energetici e di sollevamento medi per anno variano da 0,6-0,8 milioni di euro per il CdB Vulture-Alto Bradano, a 1-1,2 milioni di euro per il CdB Alta Val d’Agri a 2,8-3 milioni di euro per il CdB Bradano-Metaponto. In totale la spesa energetica complessiva (compresa quella per sollevamento nei tre Consorzi) si attesta tra i 4,5 e i 5 milioni di euro l’anno, con un’incidenza diretta sul canone irriguo richiesto agli agricoltori di circa 100 euro ad ettaro che va ad aggiungesi ad un costo di altri 80-100 euro ad ettaro per il costo all’ingrosso dell’acqua sino a determinare un costo base ettaro tra 180-200 euro complessivi. E’ evidente – affermano i dirigenti della Cia – che questi costi sono insopportabili perché si aggiungono a quelli in aumento e gravosi per la gestione delle aziende agricole che rischiano di perdere ogni elemento di competitività che diventa sempre più un miraggio. Un punto strategico all’esame del Tavolo Verde per dare una soluzione stabile e definita al settore agricolo rispetto all’ irriguo è quello di affrontare le questioni infrastrutturali. Tra le opere infrastrutturali più urgenti, la Cia ha indicato la diga del Rendina (Vulture Alto Bradano), la traversa sul Sarmento (Bradano-Metaponto) e la diga di Marsiconuovo (Alta Val d’Agri). Tre esempi concreti per il quasi azzeramento dei costi irrigui.
Altro punto nodale è il pareggio dei i costi energetici necessari all’utilizzazione degli impianti irrigui. La Cia consegnerà ai parlamentari lucani e ai capigruppo dei partiti del Consiglio Regionale due documenti, il primo che contiene un pacchetto di proposte tra le quali la modifica della delibera dell’Autorità Energia Elettrica e Gas in modo da limitare gli effetti speculativi sugli impianti da FER da parte di grossi gruppi finanziari; l’attivazione di una fascia di potenza elettrica in immissione riservata ai piccoli produttori; l’accelerazione delle procedure autorizzatorie perché la tempestica per le connesioni sia strettamente collegata alle esigenze delle imprese agricole e il secondo la rapida approvazione della legge di riordino della governance in agricoltura. Si tratta di due temi che non possono essere più rinviati da parte della Giunta Regionale se non si vuole ulteriormente penalizzare il comparto.
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