Per il capogruppo di Sel in Consiglio regionale le comunità della Basilicata hanno sempre chiesto che l’accoglienza fosse garantita in maniera efficace e dignitosa
“La vicenda del campo di identificazione ed accoglienza di Palazzo San Gervasio va chiarita al più presto perché si individuino le responsabilità di quanto è accaduto”. E’ quanto afferma il capogruppo di Sinistra, ecologia e libertà in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.
“Anch’io in occasione della visita, insieme a dirigenti ed amministratori locali di Sel, fuori dai cancelli del campo, ho espresso valutazioni fortemente negative e chiesto invano spiegazioni. – aggiunge Romaniello – Ho espresso subito la preoccupazione che il centro di accoglienza, così concepito, potesse diventare una struttura, come ancora purtroppo ce ne sono nel Paese, dalle quali i migranti non possano uscire prima della identificazione e dei conseguenti provvedimenti di organi di polizia. Preoccupazioni avvalorate durante i casi di fuga che sono avvenuti a ripetizione. Ed ho messo in guardia, inascoltato, perché non si può giocare con la vita e la dignità delle persone per interessi politici da parte del Governo, sollecitando una verifica immediata in vista dell’avvio della campagna pomodoro e dell’arrivo di lavoratori extracomunitari”.
“Se non ci fosse stata l’inchiesta giornalistica – conclude Romaniello – saremmo rimasti all’oscuro di tutto nonostante l’accoglienza dei profughi è un sentimento che accomuna tutte le comunità della Basilicata che hanno sempre chiesto che sia garantita in maniera efficace e dignitosa. Ma adesso che persino il presidente della Giunta De Filippo ammette di non saperne nulla non ci possiamo limitare alla semplice protesta o a ipotizzare la convocazione di una riunione politico-istituzionale. La responsabilità ricade sul ministro dell’Interno Maroni e sul governo Berlusconi, responsabilità ancora più grave perché è stata considerata la Basilicata come Guantanamo, e quindi di poter agire senza dare conto alla Regione e alla sua comunità. Adesso Maroni e chi ha avuto responsabilità di gestione del campo ci devono dare conto di tutto”.