Sulla vicenda del Cie a Palazzo San Gervasio interviene in un comunicato stampa il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro.
“Il sindacato che, unitariamente, ha fortemente voluto festeggiare il primo maggio a Palazzo San Gervasio per un segnale concreto di vicinanza con i migranti e di rinnovato impegno sui temi dei diritti dei cittadini extracomunitari non ha alcuna intenzione di tollerare quanto sta accadendo al Centro e sostiene la proposta di un’iniziativa immediata e sinergica tra Regione, Comune di Palazzo, Provincia di Potenza, sindacati ed associazioni di volontariato finalizzata ad accertare sicuramente responsabilità ma, dopo il video-inchiesta, finalizzata prioritariamente alla chiusura immediata del Centro stesso. La prima cosa da fare, pensiamo, sia quella di tutelare i migranti che sono presenti nel Centro, pretendendo dal Ministero dell’Interno un elenco dettagliato con le generalità, la nazionalità e soprattutto le ragioni della loro “custodia”. Il Ministro dell’Interno e il Governo devono sapere – ha detto Vaccaro – che la Basilicata non è zona franca di diritti o peggio ancora che all’interno del nostro territorio sia possibile agire senza legalità e diritti con l’alibi di una gestione dell’emergenza sbarchi a Lampedusa, segnata sin dalla sua prima fase da gravi violazioni di diritti civili e da una gestione antidemocratica imponendo alla Regioni scelte autoritarie. Dobbiamo inoltre prepararci all’accoglienza dei lavoratori immigrati che verranno tra qualche settimana per la raccolta dei pomodori e quindi dobbiamo chiudere il Cie di Palazzo e predisporre un vero e proprio campo di accoglienza senza ripetere gli errori degli anni passati”.
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