"Dal 18 Settembre, le tavole della mensa scolastica di Castelsaraceno tornano a donare frutti di eco sostenibilità, a condividere tracce gastronomiche dal gusto sano e dal profumo solidale. Riattivato per l’anno scolastico 2017-2018 NaturalMensa, il servizio sperimentale di refezione scolastica con prodotti bio, a chilometro zero e filiera corta, un ambizioso programma di referenze in dispensa avviato nel Novembre dello scorso anno a seguito di un atto di indirizzo dell’Amministrazione Comunale gestito e strutturato dalla Cooperativa sociale Cosmos". Lo rende noto, in un comunicato, il sindaco di Castelsaraceno Rocco Rosano.
"A impreziosire di senso il servizio, che lo scorso anno ha erogato 9117 pasti, laboratori di educazione alimentare per le classi dell’istituto, sportelli di consulenza gratuita con la biologa nutrizionista per le famiglie. La mission fortemente educativa del progetto – prosegue la nota – è affiancata da un’orbita partecipativa che ha coinvolto la comunità tutta in questo programma di benessere per il borgo lucano. Un’aspirazione di progettazione partecipata a cui ha contribuito l’organizzazione di eventi in-formativi, con un registro tematico variegato. Dall’agricoltura sociale agli stili di vita salutari, dalla tutela paesaggistico-ambientale, al turismo responsabile e alla valorizzazione delle tradizioni gastronomiche locali come presidio culturale di un territorio. Nei prossimi mesi, NaturalMensa amplierà la sua prospettiva progettuale proprio grazie al coinvolgimento di partner autorevoli come Uisp, Conprobio e Slowfood.
Un partenariato che dovrà essere rafforzato con il coinvolgimento del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata e dei Parchi Nazionali del Pollino e dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese. L’assessore regionale Luca Braia ha già espresso apprezzamenti importanti sul progetto, ipotizzando la strutturazione di un modello di refezione scolastica da applicare a livello regionale proprio partendo dall’esperienza di NaturalMensa.
Alla base del progetto, c’è un’idea di condivisione, che si declina anche a livello comunicativo con la narrazione durante l’anno scolastico tramite brochure, sito web, blog, pagina Facebook e Newsletter. Così si offrono informazioni sui menu somministrati, garantendo la tracciabilità dei prodotti, i produttori e fornitori con cui ci si interfaccia. Tramite gli strumenti del Web 2.0, NaturalMensa dalle mura scolastiche espatria in una community virtuale attraverso un’impostazione di consumo critico, ricostruendo e promuovendo le variabili che compongono il prodotto finito che gustiamo.
Il capitale umano, la sapienza, la provenienza e i meccanismi anche contrattuali di produzione, lavorazione e distribuzione. Ricostruire questo elemento poetico che la gastronomia veicola ci prepara a intuire e poi consolidare anche una relazione dialogica con i territori che abitiamo. Una connessione, una localizzazione che ambisce a indirizzare lo sviluppo di Castelsaraceno nel solco delle sue radici e delle vocazioni agro-silvo-pastorali del suo territorio. Solchi e rughe che, concretizzandosi, dovrebbero ispirare comportamenti imprenditoriali e formativi qualitativamente elevati per i ragazzi che sceglieranno nei prossimi anni il percorso di vita su cui investire, con l’auspicio che possano ricongiungersi alla Terra che li ha partoriti. Il Comune Riciclone lucano 2017, che ha inaugurato ad Aprile il Museo della Pastorizia, geografia montuosa incastonata tra due Parchi Nazionali, investe e impegna sul bilancio comunale un consistente importo finanziario (circa 77 mila euro annui), per garantire un servizio pubblico all’avanguardia e intercettare perfettamente gli indirizzi politici nazionali ed europei in tema di ristorazione collettiva, senza imporre surplus finanziari al budget familiare.
Dalle ultime dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina sulla certificazione delle mense scolastiche biologiche ai bandi che finanziano programmi da attuare in settori strategici, come l’agricoltura e l’allevamento. Un’economia della felicità che brulica a tavola, traghettando un’idea di (de)crescita a partire dalle più giovani generazioni e dalle aree interne della Basilicata".
Bas 05