Di seguito il testo della lettera aperta che il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella, ha indirizzato ai cittadini del capoluogo di regione.
Cari Potentini,
uomini e donne che vivete, lavorate e votate nel capoluogo di regione è ora di aprire gli occhi sullo scenario che la città ha di fronte a se, perché nessuno un domani possa dire di non aver saputo e di non essere stato informato. La città di Potenza ha vissuto 25 anni fa, dopo aver gestito miliardi di lire arrivati per il post terremoto, il suo primo fallimento per mala amministrazione. Quel fallimento gestito malissimo dall’allora commissario ha ancora diversi capitoli aperti che pesano ancor oggi sulla città e sui cittadini. A quel fallimento segue un ventennio in cui tantissimi consiglieri comunali e Assessori si sono costantemente riciclati cambiando spesso sigle partitiche e deleghe assessorili, e alcuni, per fortuna pochissimi, sono ancora oggi presenti trai banchi del Consiglio Comunale alla loro quinta legislatura, sopravvissuti ad un voto popolare che finalmente li ha spazzati via quasi tutti. Questo sistema di potere che era un po’ come una “allegra brigata” che cambiava deleghe assessorili, cambiava partito ma che poi si ritrovava sistematicamente ricandidato e rieletto tra i banchi del consiglio comunale, ha posto le solide basi ad un nuovo fallimento economico e amministrativo arrivato nel 2014. Il dissesto nel quale è ripiombato il capoluogo dopo soli 25 anni, quasi un record italiano, è un disastro purtroppo non solo economico ma soprattutto amministrativo: nella nostra amministrazione praticamente non funziona niente o quasi e questa inefficienza ha causato danni urbanistici, scempi alla storia della città e alla sua bellezza, degrado culturale e un totale abbrutimento della meravigliosa natura in cui la nostra città è immersa. Lobbies edili, lobbies dello smaltimento dei rifiuti, mala gestione delle proprietà comunali, sprechi di ogni genere e in ogni settore, strutture sportive obsolete e degradate, espropri sistematicamente sbagliati, regolamenti in ogni settore non aggiornati e antiquati che hanno causato danni costanti alle casse comunali e alla qualità della vita dei potentini. Inoltre i vecchi amministratori si sono presi anche il lusso di sfruttare il mare di soldi dei fondi europei per realizzare spesso opere mostruose che hanno contribuito solo ad abbrutire la città mentre avrebbero potuto rilanciarne la bellezza e la vivibilità. Ma spesso addirittura invece, i fondi europei semplicemente si perdevano per inefficienza degli uffici e per un mancato stimolo e controllo adeguato da parte della politica. In questo scenario in cui la città, i suoi rappresentanti politici e amministrativi sono stati in grado di firmare un contratto sui trasporti talmente vergognoso e contro gli interessi delle casse comunali, un contratto che pagava qualunque spesa la Cotrab volesse sostenere a piè di lista, la Regione Basilicata spesso è corsa in aiuto di una amministrazione che ha speso e gettato soldi in ogni settore per anni. Insomma la Regione buttava quasi annualmente soldi nel calderone degli sprechi e della mala gestione “dell’allegra brigata”. In dieci mesi un consiglio comunale finalmente in gran parte rinnovato, non solo nei nomi ma soprattutto nella cultura, nelle prospettive e nel merito, ha dovuto prima di tutto fare chiarezza su un bilancio che negli ultimi anni, come ha avuto modo di dire la Corte dei Conti, è sempre apparso avvolto dalle nebbie di voci e residui attivi dimostratisi nel tempo incerti. Finalmente oggi la città ha un quadro chiaro della situazione economica che può essere semplificato in poche cifre: siamo una città che su un bilancio di 90 milioni di euro circa, ne spende 24 milioni circa in più di quanti ne incassa, che paga una rata mutuo annuale, per vari episodi di mala gestione politico amministrativa, intorno a 15 milioni di euro e circa 20 milioni di euro di spese per il personale. La legge, in caso di dichiarazione di dissesto, prevede che le tasse vengano alzate al massimo: nel caso di Potenza, purtroppo, ciò però avveniva già prima del dissesto. Quindi nemmeno con il livello di tassazione al massimo si riescono a garantisce nuove entrate e questo ci porta a fare due riflessioni: la prima è che Santarsiero mentre spendeva soldi a fiumi costringeva i potentini già a pagare tasse altissime e la seconda è che purtroppo questo buco di 24 milioni di euro non può essere tappato se non in minima parte grazie all’aumento delle tasse. Siamo stati perciò “costretti” a mettere in campo provvedimenti che non venivano presi in alcuni casi da decenni, in grado di assicurare alla città nuove entrate come ad esempio:
– un nuovo regolamento sulle affissioni, che era completamente obsoleto e che aumenterà le entrate secondo le previsioni dell’ufficio entrate di oltre un milione di euro all’anno: l’inefficienza della Giunta Santarsiero a predisporre un nuovo regolamento affissioni ha fatto perdere alla nostra città, quindi, circa 10 milioni di euro in 10 anni.
– l’adeguamento dei canoni Istat per le locazioni di immobili di proprietà comunale, che era fermo al 1986.
– aumento della lotta all’evasione fiscale anche se secondo l'ufficio tributi, uno dei pochi a funzionare efficacemente, i potentini sono degli ottimi contribuenti.
Dunque per ridurre la spesa intervenendo sui 55 milioni di euro di spese comprimibili sono stati messi in campo risparmi su energia elettrica, gas e telefonia per ed eliminando tutta una serie di piccole voci di spesa per un risparmio di 4.5 milioni di euro. Sono stati, inoltre, rinegoziati i servizi di pulizia, guardianìa, vigilanza e di manutenzione ordinaria per circa 4 milioni di euro, senza dimenticare che il nuovo piano trasporti realizza un risparmio di circa 8 milioni di euro annui. Il risparmio riguarderà anche i debiti consolidati: sono partite le procedure per la ricontrattazione del tasso di interesse sui mutui contratti che dovrebbe portare ad un abbassamento della rata mutuo di oltre un milione di euro. Il quadro di previsione triennale prevede quindi che nel 2016 finalmente la nostra città potrebbe raggiungere l’obiettivo per decenni nemmeno sperato di spendere quanto incassa: il paraggio di bilancio, insomma, è dietro l’angolo. E' stata deliberata la possibilità per gli oltre mille affittuari di case popolari di proprietà comunale di pagare gli affitti arretrati trentennali e di acquistare la casa attraverso il pagamento di una rata mensile bassissima. Inoltre finalmente e' stata resa efficiente la procedura per lo sfruttamento dei fondi europei che finalmente saranno investiti per migliorare la bellezza, l’efficientamento energetico e la qualità della vita e non per colate di brutture di cemento. E' assolutamente necessario migliorare anche la macchina amministrativa comunale: in questi giorni è stato infatti lanciato un piano di riorganizzazione degli uffici con l’auspicio di migliorarne la produttività e l’efficienza. Finalmente insomma dopo anni di oscurità, di nebbie e di incertezza la città intravede una strada che può portare alla luce. Abbiamo un ultimo grosso ostacolo da superare, che i potentini che pagano le tasse, i nuovi amministratori e il Sindaco non possono proprio superare da soli. Per il 2015 e il 2016 serve un contributo regionale di circa 21 milioni di euro per complessivi 42 milioni di euro: ricordiamo che nel 2014 la Regione Basilicata ha riconosciuto alla città capoluogo zero euro, mentre negli anni precedenti di gestione Santarsiero il contributo regionale ammontava a circa 10 milioni di euro. La città capoluogo di regione necessita quindi, per gli anni 2015 e 2016, di circa 11 milioni di euro in più rispetto al passato. Non ci sembra una richiesta sconsiderata, tenendo conto che i potentini hanno pagato con le loro tasse le inefficienze e i ritardi della regione sul piano rifiuti, che hanno pagato ogni anno quasi 4 milioni di euro per mantenere il tribunale che è utile a tutta la provincia o quasi, considerando che i potentini hanno pagato con le loro tasse le scale mobili che non rientrano nei mezzi di trasporto regionali per un piano trasporti obsoleto del 1998 mai adeguato ai tempi moderni per inefficienza amministrativa regionale. Inoltre i potentini hanno pagato la manutenzione di strade che ogni giorno vengono percorse da migliaia di auto di lavoratori e utenti non potentini. Ne consegue che questo contributo regionale, mai come questa volta vuol dire : riconoscere ai potentini che i loro sforzi economici sono gli sforzi di una regione intera, che i loro sacrifici di tasse elevatissime e costi immobiliari pazzeschi saranno calmierati da una attenzione legittima ed adeguata della politica regionale e di tutti quei consiglieri eletti con migliaia di consensi di elettori potentini. Ma soprattutto finalmente un contributo che non e' un salto nel buio ma il primo passo per uscire definitivamente dal coma in cui versa da troppi anni e per ricostruire su basi finalmente solide. Non più quindi soldi da buttare in un buco nero ma un contributo per chiudere con il passato finalmente e aprire un nuovo capitolo per rilanciare il futuro della più grande comunità della Basilicata. Pittella e i consiglieri regionali che si sono dimenticati nel 2014 del capoluogo di regione ora non devono avere più nessun alibi, qui non è più una questione di colore politico o di schieramento, qui è in ballo il futuro di un capoluogo e degli uomini che ci vivono o che ci lavorano. Il bilancio regionale complessivo è di oltre 2 miliardi di euro all’anno, 20 milioni di euro non possono rappresentare un ostacolo per ottenere un risultato così importante come quello di salvare la più numerosa comunità di lucani della regione. Basti pensare che ci sono piccolissimi paesi che ricevono oltre 15 milioni di euro di royalties all’anno. Pittella e tutti i consiglieri regionali non hanno più nessun alibi: DEVONO AIUTARE IL CAPOLUOGO, perché farlo vuol dire aiutare 67 mila lucani residenti e 25 mila utenti a vivere meglio, ad avere una prospettiva di speranza per il futuro e non farlo sarebbe un vero omicidio sociale e politico.Con questo contributo non si aiuta De Luca e non si aiutano 32 consiglieri comunali, si aiutano 100 mila lucani e le loro famiglie a vivere in modo dignitoso, in un luogo dignitoso e un capoluogo dignitoso è un bene per tutta la regione. E’ solo una scelta politica niente altro, chiunque dirà il contrario dirà una falsità per nascondere beghe di partito e interessi personali di carriera politica o di corrente, questo è bene che sia chiaro a tutti i potentini. Gli abitanti del capoluogo hanno pagato già troppo sulle loro spalle queste assurde diatribe di potere, ora basta. Nessun abitante della città di Potenza può accettare che i rappresentanti eletti con migliaia di voti potentini continuino a fare orecchie da mercante nascondendosi dietro finti alibi. Il contributo regionale deve essere concesso e subito per il rispetto di tutti i potentini, che non per colpa loro sopportano ormai da 25 anni errori e inadempienze solo dovuti ad una mala politica e una pessima attività amministrativa a tutti i livelli, comunale, provinciale e regionale. Ora basta, nessun alibi per nessuno, aiutiamo Potenza a rinascere”.
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