“Con meno di 600mila abitanti la Basilicata non ha mai goduto di grande considerazione da parte del Governo centrale. Gli avvenimenti degli ultimi mesi lo confermano: allo stato di calamità naturale decretato a seguito dell’alluvione nel Metapontino non hanno fatto seguito aiuti concreti per le imprese agricole, turistiche e artigiane; la definizione dell’Accordo di Programma Murgiano per il rilancio del mobile imbottito e per la reindustrializzazione dell’area è rimasto lettera morta, nonostante gli impegni presi; le estrazioni petrolifere non sono accompagnate da royalties lontanamente paragonabili a quelle che le compagnie petrolifere pagano in altre zone del pianeta; i collegamenti viari e ferroviari sono da terzo mondo”. Lo afferma in un comunicato Confapi Matera.
“L’Accordo di Programma Murgiano, in particolare, costituisce l’occasione per unire le risorse statali a quelle regionali e sostenere così i piani di reindustrializzazione, cioè i programmi di investimento di molte aziende che non hanno trovato soddisfazione nei bandi della Regione per esaurimento delle risorse finanziare stanziate.
Adesso, tuttavia – secondo CONFAPI Matera – è giunto il momento di farsi sentire. Qualche esponente politico locale lo sta facendo, ma è ancora troppo poco. Occorre, invece, una vera e propria coesione sociale, una maggiore determinazione e compattezza di tutta la classe dirigente lucana nel rappresentare gli interessi della Basilicata. Le associazioni imprenditoriali sono pronte a fare la loro parte.
Probabilmente finora i nostri interessi non sono stati adeguatamente rappresentati. Occorre, dunque, alzare la posta innanzitutto sulle royalties, andando ben oltre il misero 10% e ricontrattando anche sugli altri fronti: Murgia, Metapontino, infrastrutture. Se il federalismo è questo, cominciamo proprio male”.
BAS 05