"Cambiare per far rimanere tutto uguale. I gattopardi lucani sono restii a cambiare abitudini e consuetudini del passato, sopratutto quando vi è in ballo qualche decisione importante o anche di parvenza di sottogoverno. Pronti a variare umore e convinzioni a suon di comunicati stampa e dichiarazioni ad effetto, i notabili senza partito del Pdl sono altrettanto solerti a riunirsi nelle segrete stanze – tanto segrete poi non lo sono – se bisogna designare qualche casellina in un ente o in una commissione istituzionale". E' l'accusa ch emuovono i tre consiglieri comunali di Potenza del Pdl, Fernando Picerno, Nicola Becce e Antonino Imbesi.
"Quando arrivò da Roma la notizia di un segretario politico nazionale e l'annuncio di primarie nel Pdl per scegliere i futuri candidati del partito – dicono i tre – vi fu un rincorrersi di dichiarazioni e proclami a favore della proposta dell'On. Alfano. Poi le solite frasi di rito: aprire il Partito, coinvolgere i dirigenti intermedi, dare spazio alle varie sensibilità e ci fermiamo qui perchè potremmo scrivere un Bignami delle frasi fatte ad uso del perfetto rappresentante istituzionale del Popolo della Libertà Lucano. Finito l'aggraziarsi al neo responsabile nazionale, alla prima occasione di dover decidere rappresentanti di partito in un Ente si è assistito al solito rito di coinvolgere solo e soltanto i parlamentari, i consiglieri regionali e i provinciali per poi andare nella capitale a riferire al Potente di turno. Le lezioni delle ultime recenti e brucianti sconfitte, la totale assenza di un partito che mostra la sua fragilità prima politica e poi organizzativa ogni volta che ci si confronta con un'opinione pubblica organizzata e ben informata, sembrano non turbare e non impensierire il gruppo dirigente regionale, che continua in un modus operandi di notabili ottocenteschi che dopo essersi assicurati l'elezione, recidono i rapporti con l'elettorato salvo ritornare, quando hanno necessità di preferenze o sostegno. Il non coinvolgere i consiglieri comunali della Città Capoluogo di Regione è la dimostrazione di una miopia politica del Pdl di Basilicata, che non capisce o addirittura preferisce far finta di non comprendere che coinvolgere il gruppo dirigente potentino è essenziale per una crescita qualitativa e quantitativa del Pdl".
"Riteniamo sia lapalissiano – dicono Picerno, Becce e Imbesi – che i numeri demografici di Potenza e del suo hinterland siano tali diventare determinati in qualunque tornata elettorale, che il terziario avanzato e i maggiori movimenti di opinione siano legati strettamente a questa città sia un dato incontestabile. Eppure ancora si continua a non investire politicamente su Potenza, che non ha un coordinatore cittadino Pdl e l'unica azione politica è portata avanti dai sottoscritti, consiglieri comunali eletti dai potentini di centrodestra. La nostra è una protesta politica, scevra da personalismi e posizioni individualistiche; rimarchiamo solo che in assenza di un coordinamento politico cittadino, non si possa prendere decisioni senza coinvolgere chi ha la rappresentanza istituzionale del Capoluogo di Regione. I sottoscritti protestano formalmente per questo metodo senza metodologia politica, ma seguiranno atti e fatti di natura politica e soltanto politica; se il Ghota regionale del Pdl bistratterà la rappresentanza della Città di Potenza, saremo liberi di decidere in autonomia e guidati dalla nostra libera coscienza ed etica in ogni decisione e comportamento politico ed istituzionale".
I Consiglieri Comunali del PdL al Comune di Potenza