Consorzio industriale di Potenza, Claps replica a Rosa

La risposta della persona chiamata in causa in una interrogazione del consigliere regionale

&ldquo;L&rsquo;uso dell&rsquo;epiteto &lsquo;filippino&rsquo; &egrave; un insulto di carattere razziale e per questo, in casi del genere, va immediatamente contestata e segnalata alle autorit&agrave; competenti la discriminazione dell&rsquo;odio razziale prevista dalla legge Mancino&rdquo;. Cos&igrave; Enzo Claps replica al consigliere regionale Gianni Rosa che lo aveva chiamato in causa con due interrogazioni (Consiglio Informa 19/01/2015 ore 15,10 e 25/02/2015 ore 19,20) e, successivamente, in un intervento tenuto in Aula dopo la risposta ricevuta dall&rsquo;assessore Liberali.<br /><br />Nell&rsquo;interrogazione annunciata alla stampa il 19 gennaio, Rosa aveva chiesto il motivo della presenza &ldquo;negli uffici del Consorzio, di una persona il cui rapporto contrattuale con l&rsquo;Ente non &egrave; chiaro, il sig. Vincenzo Claps, al quale &egrave; stata attribuita una postazione fissa di lavoro nella struttura e che si comporta da amministratore in pectore&rdquo;. E il 25 febbraio, presentando un&#39;altra interrogazione sugli atti del Consorzio industriale, Rosa aveva aggiunto che &ldquo;l&rsquo;esperienza dell&rsquo;amministratore unico Bochicchio nella gestione del Consorzio di Potenza, che continua ad essere utilizzato come strumento per distribuire prebende tra gli amici del centrosinistra lucano e che fa acqua da tutte le parti, &egrave; iniziata nel peggiore dei modi, con la presenza nelle stanze del Consorzio, del sig. Vincenzo Claps, il cui ruolo nell&rsquo;Ente non &egrave; ancora chiaro, e prosegue nel segno della &lsquo;non preparazione&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da quanto mi &egrave; stato detto il signor Vincenzo Claps aveva un contratto regolare di collaboratore domestico di natura privatistica direttamente con il signor Bochicchio&rdquo;, aveva risposto in Aula nella seduta del 24 marzo 2015 l&rsquo;assessore Liberali, riconoscendo inoltre &ldquo;che si tratta di una situazione anomala conclusa rapidamente per iniziativa stessa degli interessati&rdquo;. &ldquo;Il nuovo amministratore unico del Consorzio industriale, appena eletto &ndash; aveva quindi osservato Rosa rispondendo a sua volta all&rsquo;assessore -, si porta un filippino che lo aiuta a trattare delle carte pubbliche. Mi fermo qua, spero che non ritorneremo in questo Consiglio a parlare di casi analoghi&rdquo;.<br /><br />Alla luce di queste affermazioni Claps afferma che &ldquo;l&rsquo;uso dell&rsquo;epiteto &lsquo;filippino&rsquo; &egrave; un insulto di carattere razziale&rdquo; e contesta quindi al consigliere Gianni Rosa e al vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Mollica (&ldquo;che presiedendo quella seduta ed essendo quindi il garante dei lavori non &egrave; intervenuto per ammonire e trasmettere tutti gli atti agli organi competenti&rdquo;), &ldquo;di aver violato sia la Costituzione Italiana, sia la legge 7 aprile 2005, n. 57 e s.m.i. ma soprattutto la Carta dei Diritti Fondamentali dell&#39;Unione Europea e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell&rsquo;Onu&rdquo;.<br /><br />Claps definisce infine Gianni Rosa &ldquo;un politico eclettico (si fa per dire), un politico mediocre che si crede capace, che si serve di mezze verit&agrave;, si nutre di speranze e di sogni attraverso i giornali, internet e tv con le sue interpellanze e interrogazioni contro e su ogni cosa, e come sempre, senza &lsquo;cavarne un ragno dal buco&rsquo;&rdquo;.

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