Il sindacato giudica positivo, per le famiglie lucane, il bando della Regione che eroga contributi per la realizzazione di abitazioni.
“Il bando della Regione che eroga contributi a favore delle famiglie che hanno intenzione di realizzare alloggi abitativi in cooperative riaccende la speranza per nuclei familiari da sempre tagliati fuori dalla possibilità di diventare proprietari di casa e rilancia l’opportunità della cooperazione in edilizia quale strumento per ridurre i costi sempre più proibitivi specie nei due capoluoghi e nelle più grandi città della regione”. E’ il commento del segretario generale regionale della Feneal-Uil Domenico Palma, per il quale “anche se per ora, in base alle risorse finanziarie disponibili, saranno solo 800 i nuclei familiari che potranno beneficiare del contributo in conto capitale dell’importo compreso tra i 10 e i 30 mila euro, in base al reddito dichiarato, è un segnale importante ed incoraggiante. Basti pensare che i programmi di edilizia cooperativa sono fermi dappertutto da troppi anni oltre che per il mancato rifinanziamento della legge regionale di interventi per la casa anche e soprattutto – rileva il segretario della Feneal – a causa delle responsabilità di molte amministrazioni comunali che tardano ad assegnare suoli per le cooperative edilizie. Per questo motivo rinnoviamo la sollecitazione al Presidente della Regione a far ricorso, nei casi di ingiustificabili inadempienze non collegate agli strumenti urbanistici comunali in vigore, alla nomina di commissari ad acta per sbloccare la situazione. Ci aspettiamo inoltre, nell’interesse delle famiglie e dei lavoratori del comparto delle costruzioni, che le centrali cooperative dopo aver espresso soddisfazione per il provvedimento della Giunta presentino nuovi e più cospicui programmi di edilizia cooperativa soprattutto nelle città dove sono più forti il disagio sociale e la domanda di abitazione, tra cui Potenza, Matera, Melfi, Policoro.
Il disagio abitativo, come la UIL e la FENEAL hanno dimostrato nel recente Rapporto sulla casa – aggiunge Palma – è una faccia della nuova “questione sociale” che si va delineando a seguito delle intense trasformazioni nella società avvenute. Ne è esempio l’indebolimento della funzione del lavoro come canale principale d’integrazione sociale e d’eventi precipitanti, che rendono possibile l’ingresso di molte persone nella marginalità sociale con la perdita del posto di lavoro, lunghe malattie, il decesso del coniuge, lo sfratto dall’abitazione ecc. E’ evidente come in questo contesto che conferma la forte domanda di casa in proprietà debbano emergere nuove linee di intervento da parte del soggetto pubblico da mettere in atto nei prossimi anni e che dovranno rispondere a tre emergenze: la salvaguardia di un mercato della casa in affitto per le famiglie a basso reddito; l’ampliamento di un mercato dell’affitto per le famiglie a reddito medio e medio-basso, che non hanno casa di proprietà, a ‘prezzi’ ragionevoli; l’ampliamento del mercato dell’offerta di alloggi da compravendere a prezzi calmierati rispetto agli eccessi della fase ciclica immobiliare.
C’è bisogno di ripensare a nuovi modelli di intervento sostenibile, tra i quali la cooperazione è sicuramente un’opportunità da non lasciarsi sfuggire o sottovalutare, che puntino – conclude il segretario Feneal – alla diversificazione e alla segmentazione dell’offerta, alla qualità del prodotto edilizio e all’attenzione per il risparmio energetico; all’integrazione tra costruzioni, servizi, energia. Pensiamo al welfare dell’abitare che diviene elemento cruciale di inclusione nella nostra società rappresentando la soglia oltre la quale c’è l’emarginazione”.
BAS 05