Sul fronte disoccupazione in Val d’Agri si sta delineando una guerra tra la generazione compresa tra i 18 e i 29 anni che può utilizzare una serie di benefici nazionali e regionali finalizzati ad abbattere il costo del lavoro e gli over30 anni che sono fortemente penalizzati. A segnalarlo è il Csail che riferisce di aver raccolto alcune segnalazioni di padri di famiglia con più di 30 anni di età, con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, che hanno avuto il preavviso di licenziamento. Non è possibile che normative nazionali e regionali, interpretate a proprio piacimento da titolari di piccole attività commerciali e produttive, con l’opportunità di legge di ricevere agevolazioni in busta paga ed anche sui contributi dei nuovi assunti – si legge nella nota dello Csail – permettano di licenziare i lavoratori in attività da anni per essere sostituiti dai giovani dell’età tra 18-29 anni . In Val d’Agri dunque – continua la nota del Csail – si sta diffondendo una tendenza che persino i sindacati sottovalutano. Tanti sono stati licenziati dalla sera alla mattina che hanno perduto il posto di lavoro avendo una famiglia a carico con bambini e mutuo per la casa da pagare.
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