Il consigliere regionale del Pd fa riferimento al “via libera per le opere infrastrutturali in Basilicata”
"Spero che in Basilicata sia definitivamente archiviato il tempo delle svendite”. E’ quanto affermato dal consigliere regionale del Pd Giuseppe Dalessandro dopo aver appreso la notizia dell' “avvenuta approvazione della delibera Cipe con la quale vengono assentiti alla Regione Basilicata 620 milioni di euro da destinare a opere infrastrutturali, restituendo, seppure parzialmente fondi Fas, già assegnati ma mai resi disponibili".
"E' un piano consistente quello varato quest'oggi dal Cipe, la cui realizzazione – secondo Dalessandro – precostituisce la condizione affinché possa essere colmato il nostro gap infrastrutturale. E' evidente che il risultato raggiunto è frutto del clima di leale collaborazione istituzionale che si è sviluppato attorno a questo tema, da cui non si sono sottratti i parlamentari lucani, e che ha premiato la programmazione e la determinazione del Governo regionale e del Dipartimento Infrastrutture, ma altrettanta consapevolezza ci deve indurre a sostenere che esso deve intendersi un primo, ma non esaustivo segnale. Perché pur avendo questa terra fornito un notevole apporto al fabbisogno energetico nazionale, si trova oggi a dover fronteggiare la contrazione dei livelli occupazionali e la necessità di attivare politiche di tutela della salute dei cittadini e di un ambiente notevolmente compromesso".
"Io credo che non vanno concessi altri crediti – ha detto Dalessandro – se prima non vengono onorati i debiti pregressi, e tra questi debiti pregressi vi è anche la velocizzazione della Matera-Ferrandina la cui progettazione esecutiva trova si copertura finanziaria nel piano del CIPE ma che avrà bisogno di 300 milioni di euro per la sua realizzazione. Sono convito che la Regione abbia intrapreso la strada giusta – ha concluso Dalessandro – perché il pacchetto infrastrutture si pone l'obiettivo di far uscire la Basilicata dall'isolamento per condurla sui grandi corridoi nazionali e internazionali, condizione che preclude a qualsiasi ipotesi di crescita e di sviluppo strutturale".