“E i partiti del centro moderato e cattolico, arruolati alla prima o all’ultima ora nel centrosinistra ed esclusi dalla nuova giunta Santarsiero, cosa faranno adesso? Si strapperanno le vesti e grideranno per un paio di giorni perché poi tutto torni come prima?”: sono gli interrogativi del segretario regionale della Dc Giuseppe Potenza per il quale “la scelta del sindaco di capoluogo ha una lettura netta che non ammette altre interpretazioni politiche: consolidare l’asse Pd-Popolari Uniti per affermare la supremazia nell’elettorato cattolico e moderato e quindi recintare un elettorato e con esso consensi che sono in maniera sempre più evidente in libera uscita perché è sempre più evidente l’incapacità di dare risposte a quest’area di idealità e valori cristiani. Altro che “sogno” di terzo polo o tentativo di nuovo raggruppamento tra partiti di ispirazione cattolica. La scure che si è abbattuta di netto contro Udc ed ApI è un avvertimento che l’intero gruppo dirigente del Pd ha voluto lanciare e che va ben al di là delle sorti politiche del capoluogo: non saranno tollerati tentativi di erosione di voti a Pd e Pu (specie per quest’ultimo partito che senza l’elettorato potentino scomparirebbe dalla scena politica regionale) soprattutto dal centro e sarà scoraggiata ogni iniziativa di percorsi e laboratori autonomi. Ma non basta prendere atto dell’operazione di controllo dei cittadini di quell’area elettorale “più preziosa” per tutti i partiti. Per noi – dice il segretario Dc – bisogna reagire: si tratta di ricompattare le forze politiche autonome di centro, singoli esponenti politici, dentro e fuori dal Consiglio Comunale, personalità della cultura e delle professioni che si richiamano a quest’area, movimenti ed associazioni che non hanno alcuna voglia di firmare un’ennesima delega in bianco a Santarsiero per far sentire, invece, una voce non omologata e soprattutto non disponibile a piegare la buona politica agli assetti di potere. I valori cattolici della solidarietà, della tutela degli ultimi, della difesa delle famiglie e degli anziani della città, dei servizi sociali e della vivibilità nei quartieri e a Bucaletto, non si possono delegare. Il risveglio delle coscienze cattoliche che pure in città hanno da sempre un peso e sono protagoniste di grandi campagne di opinione deve ripartire dal Santarsiero bis”.
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