“Dunque abbassare il prezzo dei carburanti alla pompa è possibile senza che i conti delle compagnie petrolifere siano in rosso. E dopo l’iniziativa dell’Eni, a ruota, quella della Esso che in alcune aree del Paese per concorrenza è scesa di altri 3 centesimi al litro, ha testimoniato che ci sono ancora margini di riduzione dei carburanti e di libero mercato a vantaggio degli automobilisti. Tra l’altro l’art. 16 del decreto liberalizzazioni (quello al quale sono appese tante speranze per ottenere più soldi dal petrolio lucano) prevede anche misure di liberalizzazioni del mercato petrolifero. Da noi, regione macro-produttrice di greggio, ovviamente l’amaro in bocca è che solo nove sono le stazioni di servizio Eni che garantiscono il risparmio. Questo significa che per molti automobilisti lucani spostarsi da casa per il pieno non rende più conveniente il risparmio. E’ quanto dichiara in una nota il senatore Egidio Digilio, coordinatore regionale Fli. “Perché nel Memorandum sul petrolio e nei continui impegni a rivedere gli accordi con Eni e Total-Shell-Esso – continua Digilio non si è mai inserita la proposta di istituire una zona franca carburanti per uno sconto fisso in Basilicata? Sarebbe a costo zero per lo Stato, seguendo un’esperienza che dura da decenni in alcune aree lombarde di confine con la Svizzera. Il risultato sarebbe di gran lunga più efficace della card carburante che non va oltre un pieno, un pieno e mezzo”.
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