“Il disegno di legge sulle “Disposizioni urgenti in materia di microzonazione sismica”, approvato in Consiglio Regionale, che prevede studi finalizzati ad individuare e delimitare le zone caratterizzate da comportamento sismico omogeneo, tenendo conto sia della sismicità di base sia delle caratteristiche geologiche e morfologiche locali, è un’ottima base di partenza per rilanciare il programma di adeguamento antisismico di edifici pubblici e privati della nostra regione”. E’ il commento del segretario generale regionale della Feneal-Uil Domenico Palma sottolineando che “tra gli interventi di maggiore impatto occupazione nel comparto edile figurano l’ampliamento volumetrico delle abitazioni in caso di ristrutturazione o demolizione e ricostruzione, che non possono prescindere dal raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico, messa in sicurezza e miglioramento della qualità abitativa. Sono fattori – sottolinea il segretario della Feneal – che da tempo ci vedono impegnati per sostenere i progetti di bioedilizia, edilizia con prodotti eco-sostenibili e i programmi di edilizia antisismica per garantire la sicurezza dei cittadini specie in Basilicata.
Il caso denunciato alcune settimana fa dell’Ordine dei Geologi sulle verifiche tecniche di vulnerabilità sismica di una decina di scuole comunali di Potenza che non prevedono la figura del geologo – continua Palma – testimonia che comunque non basta aggiornare la microzonazione sismica e quindi approfondire le indagini sul rischio di terremoti se non si utilizzano le figure professionali indispensabili e se non si dà organicità al programma di interventi da realizzare. Anche per la manodopera edile da utilizzare diventa necessario elevarne la professionalità attraverso attività formative specifiche che coinvolgano l’Efmea, le Scu ole Edili, la stessa Università degli studi. Non si può continuare a sottovalutare che in edilizia si registra da tempo una carenza di figure. Tra gli operai specializzati i più richiesti sono i muratori, i saldatori, i tornitori, gli idraulici. E come confermano indagini e ricerche ci sono imprese che denunciano difficoltà di reperimento particolarmente elevate quali tecnici di gestione del cantiere, operatori macchine movimento terra, addetti alla conduzione di apparecchi di sollevamento, piastrellisti e posatori materiali lapidei, per citarne alcune. E’ evidente dunque che il sistema scolastico regionale deve interrogarsi su come contribuire alla formazione di queste figure in più proficua e stretta cooperazione con l’Efmea (l’ente di formazione specifico) e le Scuole Edili, organismi storici voluti da imprese e sindacati che hanno bisogno anch’essi di un rila ncio e di un adeguamento al passo con le nuove richieste delle imprese.
Serve una svolta soprattutto culturale per indirizzare i giovani verso studi e specializzazioni tecniche per acquisire un titolo sicuramente più spendibile sul mercato del lavoro e – conclude Palma – questo deve essere comunque un compito di tutti anche per allontanare dai ragazzi il “mito” del posto in ufficio”.
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