Fenice, continuate le audizioni in III Ccp

Auditi l’assessore regionale all’Ambiente ed il Sindaco di Mefi, in Commissione “Attività produttive – Ambiente – Territorio”, sulla vicenda relativa al monitoraggio dei dati sull’inquinamento del termodistruttore “Fenice”

L’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi, intervenendo nel corso dei lavori della Terza commissione consiliare, ha ribadito che “il Dipartimento ha posto in essere una serie di importanti strumenti per il controllo e la prevenzione dei danni eventuali causati dall’inquinamento collegato all’ineceneritore, strumenti riconducibili all’ “arma” principale di cui la Regione dispone per un monitoraggio più esaustivo e di tipo del tutto innovativo del territorio, vale a dire l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) con cui predisporre criteri più stringenti in merito al rilevamento ed alla pubblicità dei dati, fino a giungere al prossimo Procollo di intesa con i Sindaci dell’area interessata al fine di favorirne il protagonismo anche a livello decisionale. I Sindaci, quindi – ha sottolineato – parte attiva in un processo complesso da tenere costantemente sotto controllo, verificando la bontà del Piano di bonifica che entro il 3 settembre l’impresa che gestisce Fenice dovrà presentare alla Regione. Il nocciolo della questione – ha proseguito – è impostare una programmazione per la gestione del ciclo dei rifiuti che contempla le azioni di compostaggio e raccolta differenziata ( si sta vagliando il piano presentato dal Conai), senza lasciarsi prendere dalla emotività del momento ma c, piuttosto, verificando con puntualità e cognizione di causa i motivi del blocco reiterato del meccanismo attualmente in funzione. Avere, poi, contezza – ha sottolineato Mancusi – della quantità, della qualità e della provenienza dei rifiuti che provengono da fuori regione presso il termodistruttore Fenice diviene altro elemento fondamentale per evitare danni da ‘inquinamento di importazione’, così come importante è non accentrare in un unico organismo le funzioni di controllore e controllato. L’ obiettivo preciso è quello di giungere entro l’anno ad un sistema all’avanguardia di smaltimento dei rifiuti che ponga definitivamente rimedio alla carenza di informazioni sin qui registrata, tenga nel debito conto l’analisi epidemiologica effettuata con le tecnologie più avanzate per avere dati reali e in tempo reale, in un’ottica di nuova gestione funzionale del territorio”.

Audito in Commissione anche il sindaco di Melfi, Livio Valvano, che ha auspicato “controlli più ‘in profondità’ da parte dell’Arpab e del Dipartimento Ambiente, controlli che riguardino anche i pozzi a valle dell’area della Fenice. Integrare l’attività di verifica – ha detto Valvano – anche consolidando la metodologia che ha visto l’effettuazione di controlli non programmati e senza preavviso da parte dell’Arpab, magari ponendo ulteriori prescrizioni all’azienda che gestisce l’’inceneritore, in virtù della normativa europea, ovviando al ritardo con cui si sta procedendo nell’attuazione dell’AIA e adottando, anche, la certificazione Emas che prevede un maggiore coinvolgimento degli Enti locali in tema, appunto, di certificazione di processo. Più coinvolgimento del territorio e maggiore collaborazione con l’Arpab – ha aggiunto Valvano – con la palese visibilità dei dati, dando ampia divulgazione, anche attraverso il sito regionale, ai dati riguardanti i fumi di scarico. Un sistema di controlli, insomma, più indipendente nei confronti dell’impresa che, come stabilito nella Conferenza dei Sindaci, dia largo spazio alle proposte dei cittadini e dei comitati. Tutto questo – ha sottolineato il primo cittadino di Melfi – senza tralasciare la destinazione della eco-tassa, in pratica stabilendo con certezza l’utilizzo dei fondi da essa rivenienti e la loro eventuale finalizzazione al miglioramento della qualità dell’azione di monitoraggio”. Dopo aver dichiarato che “ le preoccupazioni della cittadinanza sono più che legittime”, Valvano ha sostenuto che “il vero problema è riassumibile nella capacità di creazione di un sistema di smaltimento alternativo in modo tale da poter ovviare ai momenti di stasi di Fenice, come quello attuale, che rischiano di inficiare l’intero ciclo regionale, innescando una reazione a catena. Dopo aver assistito a quattro anni di innegabile inquinamento – ha affermato – è giusto che i cittadini abbiano certezze sul futuro che dovrà essere collegato, appunto, ad un sistema alternativo di smaltimento in grado di sostituire Fenice se questo non rientra nella normativa in vigore, garantire il regolare flusso dei rifiuti che sia anche economicamente produttivo e, soprattutto, non abbia alcun impatto sulla salute. Se si riuscirà attraverso la pianificazione e la programmazione a raggiungere tale risultato si potrà stare più tranquilli in merito alla possibilità di smaltire le 7.500 tonnellate di rifiuti solidi urbani anche in assenza di Fenice”. Altra questione posta dal Sindaco di Melfi è quella relativa alla preselezione effettuata nell’impianto di compostaggio di Venosa. “Utile sarebbe capire – ha detto Valvano – la ‘caratterizzazione dei rifiuti’ conferiti a Venosa dagli altri Comuni, la loro quantità in entrata ed in uscita, in modo tale da valutare con oculatezza l’aumento dei costi per i cittadini giustificabile solo se i rifiuti, poi trasferiti a Fenice, siano in quantità inferiore grazie ad una efficace ed effettiva selezione. I dati di conferimento dovrebbero essere relativi anche agli anni precedenti per comprendere appieno se il trend sia virtuoso o si risolva in una ingiustificata sorta di accise per i cittadini. Un Comune – ha concluso Valvano – non può sentirsi tutelato da un Piano, bensì dall’azione reale di monitoraggio, dalla modalità corretta di gestione del ciclo, sia essa compresa tra stoccaggio e incenerimento o raccordata ad un sistema più complesso”.

Intervenuti nella discussione, oltre al presidente dell’organismo consiliare Romaniello (Sel), i consiglieri Singetta (Api), Mollica (Mpa), Falotico (Plb), Navazio (Ial). La Commissione, alla quale hanno partecipato anche i consiglieri Vita (Psi), Castelluccio (Pdl), Straziuso e Braia (Pd), Scaglione (Pu), ha anche audito il rappresentante degli imprenditori di Lavello, Alfonso Fuggetta, in merito al mancato completamento del Piano attrezzato a livello superiore (Pals) ed ha deciso, dopo aver acquisito gli atti, di audire gli Assessori alle Attività produttive e Infrastrutture ed i rappresentanti del Comune di Lavello. Sentiti, infine, i membri del coordinamento dei tecnici e divulgatori dell’Alsia circa l’ormai quinquennale commissariamento dell’ente.

Cosa stai cercando?
Tipologia/Dipartimento
Dipartimento
Intervallo date

Aiutaci a migliorare

Questo portale è attualmente in versione beta. Alcune funzionalità potrebbero non essere ancora disponibili o completamente operative. Vi invitiamo a segnalarci eventuali problemi o suggerimenti per migliorare i servizi.

Grazie per la collaborazione

Questionario di gradimento

Compila il questionario di gradimento

Le comunichiamo che le risposte fornite saranno trattate in forma anonima e aggregata, in modo tale che non si possa risalire al compilatore; esse saranno raccolte e gestite esclusivamente dall’Amministrazione per i soli fini di indagine sulla qualità percepita dei servizi erogati.