Il consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà richiama l’attenzione sulla situazione ambientale dell’area circostante il termovalorizzatore del polo industriale di San Nicola di Melfi
“I dati pubblicati sul sito dell’Arpab riguardanti la Fenice, confermano in modo chiaro che si è in presenza di un’area inquinata nel cui sottosuolo, molto probabilmente, vi è una quantità di sostanze nocive e pericolose che si sono sedimentate nel tempo per diretta responsabilità della società ma anche, forse, ad un atteggiamento passato di enti e strutture troppo superficiale e di scarso impegno nella individuazione di “siti sensibili” su cui concentrare l’attenzione di programmi più efficaci di verifica e monitoraggio ambientale”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Sel in Consiglio regionale Giannino Romaniello.
“Dopo l’indagine della magistratura, Fenice, non a caso – aggiunge Romaniello – ha realizzato a monte dei pozzi spia monitorati dall’Arpab, una barriera consistente nella realizzazione di un numero di pozzi pari a circa il doppio di quelli monitorati da cui preleva e tratta le acque presenti, prima d’immetterle nelle reti dei reflui che vanno al depuratore dell’area industriale di Melfi. Una scelta finalizzata sicuramente a ridurre l’inquinamento, ma evidentemente non sufficiente tenuto conto il lungo tempo trascorso dall’avvio dell’attività e quindi dell’inquinamento”.
Per il capogruppo Sel “non è più rinviabile la presentazione di un progetto di bonifica puntuale da parte dalla società che Regione e Provincia (non si dimentichi che quest’ultima ha concesso un’autorizzazione provvisoria al prosieguo dell’attività) devono valutare con la dovuta puntigliosità e verificarne puntualmente lo stato di attuazione. La pubblicazione dei dati e la loro conoscenza da parte dei cittadini – conclude Romaniello – è un atto dovuto di trasparenza che l’attuale dirigenza Arpab ha adottato e che deve continuare migliorando sempre più il sistema d’informazione e comunicazione su tutto ciò che riguarda la salute dei cittadini e la tutela del territorio”.