Ferrandina Matera, Bardi scrive ai lettori del Quotidiano del Sud

Cari lettori del Quotidiano del Sud,

con la firma che ho apposto all’intesa con il Commissario per la localizzazione della linea ferroviaria Ferrandina-Matera, si scrive un’altra pagina di storia per un’opera attesa da troppo tempo. Questa intesa permetterà il perfezionamento dell’iter del progetto e l’avvio della fase di appalto, due oneri a cura del Commissario straordinario. La Regione ha a questo punto esaurito tutti i suoi doveri, avendo peraltro accompagnato il Commissario in tutto il percorso sin qui seguito: ringrazio l’Assessore Donatella Merra e la Direzione generale Infrastrutture per il grande lavoro svolto.
Siamo consapevoli dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che causeranno un aggravamento degli oneri dell’opera e tal fine approfitto delle colonne del vostro giornale per rivolgere un appello al Presidente di RFI: la Ferrandina-Matera è un’opera attesa da troppi decenni e questo improvviso aumento dei prezzi non può penalizzare ulteriormente l’unico capoluogo di provincia d’Italia senza ferrovia. Pertanto, qualsiasi incremento di costo sia necessario per la realizzazione dell’opera, sia prioritariamente tenuto presente nel totale delle risorse oggi disponibili: in tal senso scriverò anche al Presidente Draghi e il Ministro Giovannini.
La Ferrandina Matera si iscrive in una strategia regionale che deve avere al centro l’Alta velocità. E quando parlo di Alta velocità mi riferisco alla vera Alta velocità, non alla strategia di velocizzazione dell’attuale rete ferroviaria, che pure è meritevole, ma di certo non sufficiente. Sappiamo bene che sulla direttrice Battipaglia-Taranto in Basilicata c’è un “collo di bottiglia”, che ci “costa” 50 minuti per fare 50 chilometri. Questo “collo di bottiglia” va superato. È necessario che si studi l’ipotesi migliore, ma l’esito finale non può che essere l’Alta velocità in Basilicata. So bene che ci sono delle criticità temporali ed economiche (il 2026 come orizzonte del PNRR e le risorse stanziate e da stanziare), ma è anche vero che la crisi energetica e la guerra in Ucraina stanno cambiando il mondo e da più parti – penso ai colleghi Nello Musumeci e Luca Zaia – si sta già chiedendo di rivedere l’impianto del PNRR. Insomma, la partita è aperta.
Senza l’Alta velocità, la Basilicata rischia di essere tagliata fuori dal futuro. Rischiamo di acuire le divisioni già esistenti, le divisioni territoriali e culturali e rischiamo di rendere irreversibili alcune tendenze centrifughe già esistenti, dovute soprattutto alle reti infrastrutturali realizzate negli ultimi decenni intorno alla Basilicata. È un lusso che non possiamo permetterci. Non possiamo ripetere gli errori del passato, cui con grande fatica stiamo cercando di rimediare, devo dire con una collaborazione istituzionale bipartisan.
La Basilicata non può perdere di nuovo il treno dello sviluppo infrastrutturale. Questa posizione è stata già ribadita dalla Regione Basilicata al ministro Giovannini e la confermeremo in ogni sede e in ogni momento. Lo dobbiamo alle future generazioni di lucani. E mi aspetto sul tema una comunione di intenti da parte di tutti. L’alta velocità in Basilicata non è di destra o di sinistra, non è un successo di Bardi o di chicchessia. L’Alta velocità in Basilicata è vitale per garantire un futuro alla nostra Regione. È una sfida epocale dalla quale nessuno può sottrarsi.

Vito Bardi – Presidente Regione Basilicata

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