“Non c’è più tempo da perdere: gli investimenti del Progetto devono procedere".
“Come ha sottolineato efficacemente il Ministro al Lavoro Sacconi, Marchionne sa bene che se è riuscito nella scalata alla Chrysler e nella restituzione del debito ai governi Usa e Canadese, è perché ha potuto contare sui sindacati riformisti e, quindi, come ha ribadito ieri la direzione nazionale della UILM, non c’è più tempo da perdere: gli investimenti del Progetto Fabbrica Italia devono procedere". A sostenerlo è il segretario della UILM di Potenza Vincenzo Tortorelli riferendo che l’organismo dirigente nazionale della UILM non solo ha confermato, soprattutto dopo le intese con Fiat di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, “piena condivisione” al progetto industriale Fiat perché si basa su un investimento complessivo di venti miliardi di euro e punta a mantenere il lavoro entro il territorio nazionale, ma è deciso a far sentire “il fiato sul collo” al management Fiat. Purtroppo – aggiunge – la situazione di rottura dell’unità sindacale rimane confermata dalle azioni promosse dalla Fiom al fine di contestare la validità degli accordi firmati dalle altre organizzazioni sindacali, specificamente il Contratto nazionale siglato dalla Fim-Cisl e dalla Uilm-Uil nel 2009 e gli accordi Fiat di Mirafiori e Pomigliano. Siamo interessati perche' gli investimenti vengano effettuati, che si passi dalle parole ai fatti, per Melfi si accelerino i progetti di nuove produzioni e su questo concentriamo il massimo impegno – dice Tortorelli – perché Fabbrica Italia non segni battute di arresto. In proposito non nascondiamo la preoccupazione per l'affermazione di Marchionne secondo la quale sul piano industriale ''non posso farcela da solo''. La contraddizione e' stridente e non vorremmo che a pagarne il conto fossero l'Italia e il lavoratori. Tutto cio' chiama in causa nuovamente il governo e denota l'assenza di qualsiasi progettazione sui temi della politica industriale a sostegno delle imprese”.
BAS 05