“È un controsenso tutto da spiegare il trasferimento di nuove produzioni di auto in Serbia che magari verrebbero studiate e sperimentate proprio a Melfi”. E’ quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Carmine Vaccaro, segretario generale regionale Uil e di Vincenzo Tortorelli segretario Uilm. “Se poi la scelta della delocalizzazione in Serbia di produzioni che possono essere affidate benissimo a Melfi per le capacità professionali dimostrate dai dipendenti fosse dettata da motivazioni di risparmio sul costo del lavoro . continuano i due esponenti sindacali – saremmo di fronte ad un cambiamento di rotta dei vertici di corso Marconi. La competizione vera si fa in termini di produttività, efficienza e affidabilità nella continuità della produzione, iniziando a premiare il merito e la presenza. L'idea che si va in Serbia perché lì i salari sono più bassi è dunque intollerabile e non è affatto convincente. Il made in Italy si fa solo in Italia".
Bas 03