Contrariamente alle dichiarazioni, rilasciate negli ultimi tempi dal Presidente della Giunta Regionale e dagli stessi Consiglieri Regionali, in merito alla necessità di razionalizzare la spesa pubblica,
“L’approvazione della legge regionale n. 31 del 25/10/2010, oltre a contenere aspetti di evidente illegittimità, comporta un notevole aggravio di spesa per le casse regionali di circa un milione di euro”. Lo affermano, in un comunicato stampa, le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Con l’approvazione di tale legge la Giunta ed il Consiglio Regionale di Basilicata hanno scelto la strada della totale discrezionalità rispetto a quella della meritocrazia e della trasparenza, che può essere garantita solo con i concorsi pubblici. Di questo passo, fra qualche anno, quando andranno in pensione gli attuali dirigenti di ruolo, avremo in Regione solo dirigenti esterni. È estremamente grave la scelta di elevare al 23% la percentuale degli incarichi di dirigente esterno , a fronte della percentuale massima del 10% già prevista dalla legge regionale 12/96.
Per le tre sigle sindacali “in Giunta regionale, considerata l’attuale dotazione organica che prevede 90 dirigenti, potranno essere nominati discrezionalmente 21 dirigenti esterni (cioè quasi un quarto della dotazione organica) a fronte dei 9 nominabili ai sensi della precedente normativa. È una operazione che non condividiamo, anche perché vi è un tentativo, a nostro parere, di fare arrivare in Regione non solo dirigenti di altre amministrazioni ma anche i tanti “trombati” della politica. A ciò si aggiunge la palese illegittimità del comma 10 dell’articolo 2. Con esso si prevede infatti, dopo aver assegnato gli incarichi ai dirigenti esterni, la possibilità di assegnare i posti rimasti vacanti ai dipendenti apicali nella categoria più elevata, ciò in netto contrasto con quanto disposto in proposito dalle leggi e dal Contratto Collettivo che prevede tale possibilità per tutti i dipendenti inquadrati da almeno 5 anni in categoria D (indipendentemente dalla posizione economica all’interno della categoria) in possesso della laurea. Non si comprende poi come si sostanzierebbe la temporaneità di tali incarichi:la legge prevede che la Giunta ed il Consiglio Regionale “possono coprire temporaneamente i posti rimasti vacanti” ma non prevede però un termine definito di durata degli incarichi né, tanto meno, la necessità di bandire preventivamente i concorsi per la copertura di tali posti. Inoltre, come se non bastasse, tali illegittimità dovrebbero essere avallate anche dalle Organizzazioni Sindacali: la legge regionale n. 31 infatti prevede la preventiva concertazione con le organizzazioni sindacali. Viene inoltre creata una nuova figura dirigenziale, con ulteriore aggravio di spesa, quella del direttore dell’Ufficio stampa. Il Consiglio e la Giunta Regionale, ciascuno per le rispettive competenze, provvederanno alla nomina dei direttori degli uffici stampa, conferendo l’incarico senza il ricorso a procedure di selezione o comparazione. Inoltre con l’art. 8 delle legge regionale in questione si prevede, in aggiunta alle unità previste, l’assegnazione di ulteriori 10 unità di personale, comandato o distaccato, ai gruppi consiliari, distogliendo ulteriori unità lavorative dalle attività proprie dipartimenti regionali e delle varie amministrazioni pubbliche, già sotto organico a causa dei numerosi posti vacanti a seguito dei pensionamenti, determinando così un ulteriore aggravio di spesa. La legge regionale n. 31, così come è stata approvata, comporta quindi un appesantimento della spesa per il bilancio regionale senza prevedere alcuna norma di copertura finanziaria”.
Per Cgil, Cisl e Uil con la legge regionale n. 31/2010 il Consiglio “ha approvato un guazzabuglio di norme che, oltre a comportare un grave ed ingiustificato appesantimento per le casse regionali, entrando in contrasto con leggi e CCNL , introduce profili di grave illegittimità”.
(bas – 04)