Si è svolto ieri a Policoro l'incontro sulle problematiche del Diabete. Ai saluti iniziali del Presidente del Centro, Leonardo Marone, e della Responsabile del Tribunale dei Diritti del Malato, Anna Maria Bruno, anche a nome della Responsabile di Cittadinanza Attiva, Maria Antonietta Tarsia, sono seguite le relazioni del Presidente dell'Associazione Diabetici di Basilicata Antonio Papaleo e del Responsabile del Centro Diabetologico dell'Ospedale Tinchi di Pisticci Dr. Pasquale Bellitti. Ne dà notizia l’Alad Fand di Basilicata.
Se Papaleo ha insistito circa l'urgenza di procedere ad uno screening generalizzato per poter portare in evidenza i cosiddetti diabetici "silenti", specie per evitare che spesso scoprono di esserlo quando incappano nelle complicanze, estremamente invalidanti per il cittadino, oltre che una esosità per la spesa sanitaria. Non ha mancato di insistere per una capillare e diffusa azione di sensibilizzazione per la pratica di corretti stili di vita, a cominciare dalle scuole e dalla prima infanzia; così come sarebbe importante ed utile procedere con la riprogrammazione di campagne di Prevenzione del tipo “Guadagnare Salute”.
Il diabetologo dr. Bellitti ha, dal canto suo, evidenziato l'importanza di incontri quale quello odierno, proprio per la capacità di trasferire informazioni al cittadino per renderlo consapevole dei rischi cui va incontro se non riesce ad autogestirsi, specie se fa vita sedentaria e si alimenta in maniera non corretta; per questo bene fa l'Associazione Diabetici di Basilicata ad insistere affinché si riscopra la buona “Dieta Mediterranea” e venga fatto proprio dalle Civiche Amministrazioni il “ Manifesto La Salute nelle Città: Bene Comune”, già fatto proprio dall'Anci nazionale e oggi all'attenzione di quella regionale di Basilicata.
L'occasione è stata molto utile anche per il nutrito dibattito che la folta platea ha innescato, attraverso cui si è potuto chiarire le problematiche legate al ruolo del Medico di Medicina Generale cui compete la medicina di iniziativa; le difficoltà che spesso si incontrano nei percorsi di diagnosi e cura della malattia; l'introduzione dei nuovi farmaci e dei presidi sanitari innovativi specie per le persone insulino-dipendenti; la razionalizzazione della spesa sanitaria, spesso confusa con l'assillo dell'abbattimento della spesa, ovviamente a danno della qualità dell'assistenza; una più diffusa assistenza sul territorio, laddove risiede il cittadino abbisognevole di cura senza assoggettarlo a spostamenti dal suo luogo di residenza.
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