In V Ccp audito l’assessore Martorano

Molti gli argomenti sui quali ha risposto il responsabile del Dipartimento Salute sicurezza e solidarietà sociale

Oltre al presidente dell’organismo, consigliere Michele Napoli (Pdl), hanno preso parte ai lavori della Commissione “Controllo verifica e monitoraggio” i consiglieri Dalessandro (Pd), Navazio (Ial), Mazzeo Cicchetti (Idv), Falotico (Plb), Romaniello (Sel), Singetta (Api).

L’assessore Martorano ha ritenuto opportuno porre subito l’attenzione sulla situazione economico finanziaria, rimarcando come “il criterio di assegnazione da parte del Governo centrale delle risorse è ibrido in quanto tiene conto del numero degli abitanti e della loro ‘pesantezza’ in merito all’età. Ciò comporta una evidente penalizzazione per la Basilicata che nonostante questo ha mantenuto il proprio fondo sanitario invariato, caso unico in Italia, dal 2009, con un ammontare di 1 miliardo e 24 milioni di euro. Al San Carlo di Potenza trasferite risorse aggiuntive così come al Crob di Rionero con conseguenti trasferimenti minori ad Asp ed Asm che comunque vanno rapportate alla produzione così come per le altre strutture sanitarie. La perdita economica ha continuato Martorano dai 33 milioni del 2009 è passata ai 40 milioni del 2010 con 7 milioni e mezzo di euro di differenza pari ad uno 0,1 in percentuale. Questo non potendo più sterilizzare gli ammortamenti in base alla recente normativa statale. Il valore della prestazione sanitaria è rimasto costante con le azioni svolte dal 2010 riguardanti le direttive vincolanti in materia di farmaceutica convenzionata con la mono prescrizione e quella di farmaci equivalenti, altra direttiva vincolante quella concernente il primo ciclo di terapia. Direttiva che non ha trovato, in verità, corretta applicazione per una sorta di resistenza del sistema a cui si è cercato di ovviare con un apposito articolo di legge. La manovra sulla farmaceutica ha comportato un risparmio del 7 per cento. Altri risparmi sono venuti dalla riconsiderazione del modello clinico, vedi disponibilità telefonica dei medici di base. Vi è stato comunque un incremento dell’8,4 per cento della spesa relativa agli adempimenti contrattuali, passando da 384 a 393 milioni di euro. Il blocco del turn over è stato quindi esteso a tutte le aziende è ci si aspetta il congelamento della spesa”.

“Le misure di razionalizzazione in essere – ha continuato Martorano – riguardano le direttive sulla protesica con l’adozione di un nuovo principio contabile per cui quelli che prima erano considerati beni di consumo ora sono, per la maggior parte, considerati beni durevoli da ammortizzare. Con provvedimenti di Giunta sono stati poi bloccati i tetti di spesa dei centri privati e la creazione di nuove strutture operative. Introdotto con la finanziaria 2011 il blocco del turn over in misura massima del 30 per cento e ridotto il costo delle manutenzioni. L’insieme di tali misure ha comportato un risparmio di 2 milioni e mezzo di euro su base annua”.

Alla domanda del consigliere Mazzeo Cicchetti in merito alla allocazione del deficit, l’assessore ha dettagliato le perdite riferite all’Asp con un incremento del 7 per cento, dal 2009 al 2010, l'Asm ha chiuso il 2010 congelando in pretica i costi, mentre il San Carlo è passato da un 1 milione e 200mila più a 2 milioni e 700mila più, il Crob da 4 milioni e 700 mila più a 1 milione più nel 2010. Altro fattore di perdita l’emigrazione sanitaria che è pero passata da una perdita di 35 milioni nel 2009 a un passivo di 32 milioni nel 2010”.

Il consigliere Falotico ha posto l’accento “sulla possibilità di tagliare rami secchi e sull’eventuale volontà politica di farlo”. Martorano ha puntualizzato che questo tipo di scelte vanno effettuate alla luce di un Piano sanitario regionale dettagliato e che personalmente ritiene di riconvertire anziché chiudere alcuni dei presidi sul territorio che dovrebbero assumere connotazioni particolari, favorendo la razionalizzazione dell’offerta assistenziale senza dispersioni sul territorio”.

Il presidente Napoli, dal canto suo, ha proposto una serie di interrogativi su vari aspetti del comparto sanitario in Basilicata tra i quali: “l’indice aggiornato riguardo all’emigrazione sanitaria, i tempi di installazione di una unità di radioterapia al San Carlo, l’assegnazione dei codici Rao nelle richieste effettuate dai medici, l’utilizzo delle prestazioni effettuate dalle strutture convenzionate per le liste d’attesa delle aziende sanitarie pubbliche e i tassi d’obesità della popolazione lucana”.

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