Ceramica, bronzo, ambra, gioielli in pasta di vetro: quattro secoli, dal nono al quinto (avanti Cristo) raccontati dalla mostra “Guardia Perticara, archeologia di un centro Enotrio” inaugurata ieri sera nella straordinaria cornice dell’appena ristrutturato Palazzo Montano. Un tuffo nel passato realizzato utilizzando una piccola parte dell’inestimabile tesoro rinvenuto dalla necropoli di San Vito (600 tombe), nel piccolo paese della Valle del Sauro conosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia: “E’ un onore ospitare questa Mostra – ha dichiarato il sindaco di Guardia Perticara, Massimo Caporeale – che va a completare la nostra offerta indirizzata al turismo culturale. La prossima azione di marketing sarà orientata al turismo scolastico, giacchè l’esposizione resterà a Palazzo Montano fino al 10 ottobre. Il futuro? Vorremmo far diventare il Palazzo un contenitore culturale per altre mostre, permanenti e temporanee”.
All’interno l’esposizione è curata nei minimi dettagli: “E’ una mostra eccezionale – conferma Antonio De Siena, Soprintendente ai Beni Archeologici della Basilicata – e rende merito a tutta la comunità che sta facendo dell’attenzione al ‘bello’ una delle sue attrattive principali. Qui c’è un complesso archeologico unico nel suo genere non solo in Basilicata ma nell’intero Mezzogiorno, che permette di scoprire la suggestiva storia locale ma anche di valorizzare un’azione di recupero eccezionale”.
La sfarzosità e la ricchezza degli arredi funerari parlano di un popolo incredibilmente aperto alle contaminazioni e per molti versi “moderno”: “C’erano contatti continui con culture anche molto distanti – spiega Salvatore Bianco, direttore del Museo nazionale della Siritide di Policoro -, il che spiega come tra il patrimonio archeologico rinvenuto ci fosse l’ambra proveniente dal Baltico, i gioiellli di pasta di vetro del vicino Oriente, i bronzi etruschi o i vasi greci. L’auspicio è che eventi di grande richiamo come questi contribuiscano a stimolare i flussi del turismo culturale e ad implementare gli afflussi nei nostri musei”.
Un turismo che non flette, quello lucano, nonostante la crisi, come ha spiegato il direttore generale dell’APT Basilicata Gianpiero Perri: “C’è voglia di Basilicata. La mostra di Guardia Perticara evidenzia come si possa vivere da molto vicino una civiltà lontana nel tempo come quella Enotria, riportando alla luce la nobiltà e le origini dei nostri luoghi. Ma è solo un tassello, un primo passo in direzione di un’organizzazione intercomunale in grado di sviluppare circuiti turistici e di creare un prodotto da offrire al mercato. La sfida si vince con il fattore organizzazione, con le idee e la forza delle persone e delle comunità. Diamoci 16-18 mesi di tempo per costruire qualcosa”.
E per dimostrare quanto l’APT creda nello sviluppo del turismo archeologico in Basilicata è stata presentata la pubblicazione “Archeonauta: itinerari nel tempo a spasso per la Basilicata”, curata dalla giornalista Margherita Romaniello: “E’ un pocket book agile, che disegna l’itinerario di un viaggiatore alla scoperta dei tesori della Basilicata, indirizzato a chi si vuole avvicinare all’archeologia”.
La Mostra, realizzata grazie alla collaborazione della Total – main sponsor, rappresentato all’inaugurazione dall’ingegner Giacinto Santoro -, della Shell e della Exxon Mobil, resterà aperta fino al prossimo 10 ottobre.
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