“La legge 43/96 va rivisitata e migliorata ponendo anche dei parametri di accesso più selettivi a quanti vogliano gestire le acque minerali pubbliche, con garanzie tali da evitare solo uno sfruttamento senza occupazione e sviluppo”
“Ho presentato un’interrogazione al presidente De Filippo – annuncia Rosa – per avere informative circa l’evolversi della vertenza e la legittima protesta che i lavoratori della ex Cutolo di Rionero in Vulture stanno portando avanti dopo il mancato pagamento di diverse mensilità e, soprattutto, per l’assoluta incertezza della loro situazione occupazionale e del futuro delle loro famiglie, dato che è prevista la chiusura delle attività entro il 30 giugno, senza che vi sia un’alternativa conosciuta o, allo stato attuale, possibile”.
“Una situazione gravissima – commenta Rosa – che si aggiunge alle innumerevoli vertenze e chiusure di attività imprenditoriale o autonome, preciso segnale di una crisi economica e produttiva che sta arrivando in ritardo, ma inesorabilmente, anche nella nostra regione. In occasione dell’ultimo Consiglio regionale del 14 giugno – ricorda il consigliere del Pdl – nei pressi del Palazzo della Giunta regionale vi è stato una pacifica e legittima protesta dei dipendenti della società, la cui delegazione è stata ricevuta dal presidente della Giunta, Vito De Filippo, dal presidente del Consiglio, Vincenzo Folino, dall’assessore, Erminio Restaino, e da alcuni consiglieri regionali, tra cui il sottoscritto. Incontro durante il quale L’Ente Regione si è assunto l’impegno di trovare una soluzione che permetta di assicurare la continuità produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali”.
“Con il mio atto istituzionale – puntualizza Rosa – pur se conscio delle difficoltà e della complicata situazione, sollecito l’intervento della Presidenza della Giunta e dell’Assessorato alle Attività produttive affinché si risolva definitivamente la vertenza della ex Tutolo, favorendo l’ingresso di nuovi partner finanziari e/o soggetti imprenditoriali che possano salvare il marchio ed i livelli occupazionali e chiedo quale siano le attività poste in essere dopo il 14 giugno, essendo la data del 30 giugno ormai imminente, poiché credo sia doveroso che i diretti interessati abbiamo diritto a conoscere tutte le notizie ed i fatti concernenti la loro precaria situazione.
“Come è noto – sottolinea Rosa – la società ‘Ex Cutolo’ di Rionero in Vulture è un’azienda operante nel settore delle acque minerali su concessione pubblica della Regione Basilicata in base alla legge regionale n. 43 del 1996, una normativa che già nelle sue premesse stabilisce che le sorgenti di acque minerali fanno parte del patrimonio indisponibile della Regione, che contribuiscono all’economia regionale e che sono di interesse pubblico. Quello che è accaduto alla ex Cutolo, oltre a necessitare di tutta l’autorevolezza e l’impegno della Regione affinché si trovi una soluzione, deve far anche riflettere la politica riguardo ai criteri di assegnazione di beni pubblici quali le acque che possono rivelarsi una notevole fonte finanziaria per qualche società, ma che poi dimostrano la scarsa affidabilità imprenditoriale e gestionale con notevoli ripercussioni economiche e sociali. La legge 43/96 va rivisitata e migliorata ponendo anche dei parametri di accesso più selettivi a quanti vogliano gestire le acque minerali pubbliche, con garanzie tali da evitare solo uno sfruttamento senza occupazione e sviluppo. Nell’ottica del Federalismo, o la politica ha il coraggio di porre condizioni precise, finanziariamente eque rispetto ai profitti ed a tutela della continuità della gestione nell’utilizzo delle risorse naturali qualunque esse siano, pur nel rispetto del principio della libera concorrenza, portando avanti anche benefici nella così detta economia reale, oppure assisteremo al solito sfruttamento senza alcuni benefici per la comunità od alla speculazione a breve periodo a solo ed esclusivo vantaggio dei concessionari”.