La Regione investe sulla Medicina di genere

L’Auditorium dell’Aor San Carlo di Potenza ha ospitato oggi un convegno dal titolo “Impatto del sesso e del genere nello stato di salute e di malattia”, organizzato nell’ambito del progetto LuCAS (Lucani Ambiente e Salute). L’evento ha visto la partecipazione di esperti, medici e ricercatori per approfondire le prospettive della medicina di genere e il loro impatto sulla prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie.

Tema centrale del convegno è stato il ruolo del sesso e del genere nella medicina, affrontato in una serie di seminari di alto profilo. “Dobbiamo superare un modello sanitario neutro e renderlo più personalizzato, perché uomini e donne rispondono in modo diverso alle terapie e alle patologie”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico sottolineando l’importanza della medicina di genere come strumento di equità nella cura: “La medicina di genere – ha precisato – non è una nicchia della ricerca, ma una necessità clinica e scientifica che deve essere integrata nei percorsi diagnostici e terapeutici. Una sanità moderna e inclusiva è una sanità che sa ascoltare e adattarsi alle differenze. La medicina di genere – ha aggiunto l’assessore – è uno strumento fondamentale per migliorare prevenzione, diagnosi e terapie, e siamo determinati a sostenerla, con azioni concrete e durature”.

Convinzioni sostenute da fatti concreti: la Regione ha recepito il Piano Nazionale per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere allineandosi così alle direttive nazionali. Sulla scia di questo provvedimento è stato costituito un gruppo tecnico che ha il compito di supportare la definizione di strategie regionali mirate. “La Basilicata ha avviato un percorso strutturato per rendere la medicina di genere un elemento essenziale della programmazione sanitaria – ha sottolineato Latronico -. Abbiamo incluso la medicina di genere tra le tematiche prioritarie di formazione per il personale sanitario, in linea con il Piano formativo nazionale adottato dal Ministero della Salute. Le aziende del Servizio Sanitario Regionale dovranno garantire percorsi di aggiornamento continui, utilizzando strumenti formativi innovativi come corsi Fad, formazione esperienziale e seminari specialistici”.

Un altro passo significativo – ha precisato Latronico – è rappresentato dall’inserimento della medicina di genere nel Piano straordinario di qualificazione delle competenze del personale sanitario 2024-2026 che prevede due percorsi specifici: formazione sanitaria per medici e operatori sanitari, con focus sulla personalizzazione delle cure in base al sesso e al genere; formazione sul sistema di orientamento e presa in carico, per creare una rete multidisciplinare di strutture dedicate. “Abbiamo appena approvato – ha concluso l’assessore – il catalogo regionale dei percorsi formativi che sarà un punto di riferimento per l’aggiornamento continuo degli operatori del settore. Solo attraverso una formazione capillare e costante possiamo tradurre le conoscenze scientifiche in pratiche cliniche efficaci e garantire una sanità realmente equa per tutti i cittadini”.

All’incontro di oggi ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione energetica, Laura Mongiello: “Sono profondamente consapevole – ha detto – di quanto l’ambiente e l’alimentazione siano strettamente interconnessi e di come entrambi influenzino la nostra salute in modi diversi a seconda del genere.  E’ ormai noto e scientificamente provato che l’esposizione a sostanze chimiche e inquinanti ambientali non ha un impatto uniforme sulla popolazione. Studi recenti hanno dimostrato che uomini e donne, in relazione anche all’età, reagiscano diversamente a queste esposizioni, con conseguenze significative sulla salute riproduttiva, metabolica, immunitaria e cardiovascolare. Qui – ha precisato Mongiello – si inserisce il progetto Lucas che ha come primo obiettivo la comprensione dell’impatto di differenti pressioni antropiche sull’ambiente e le ricadute che le stesse hanno sulla salute delle popolazioni residenti in Basilicata con particolare attenzione ad alcuni territori più sensibili. Non può sfuggire quanto sia importante indirizzare le politiche sanitarie tenendo conto delle differenze di genere nell’esposizione agli inquinanti ambientali e nella nutrizione. Solo così – ha concluso l’assessore – potremo garantire interventi di prevenzione efficaci e promuovere uno stile di vita sano per tutti, a partire dall’infanzia”.

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