Il segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe, ha scritto una lettera a tutti i parlamentari lucani. Ecco il testo:
“Onorevoli Parlamentari,
come vi è noto l’iter del percorso del DDL collegato lavoro domani approderà alla Camera, in seduta plenaria, per l’esame in prima lettura, dopo il rinvio motivato del Presidente della Repubblica.
La CGIL riconosce l’estrema parzialità delle modifiche apportate all’impianto normativo della proposta di legge da parte della Commissione Lavoro e sottolinea il permanere di profili di incostituzionalità che non sono stati affatto sanati nel testo 1441 TER che verrà discusso domani alla Camera.
In particolare ci riferiamo agli articoli 30, 31, 32 e 50 del DDL che a nostro avviso vanno profondamente modificati.
Con il “collegato lavoro”, il Parlamento intende affidare la giustizia in materia di lavoro ad “arbitri” chiamati a giudicare “secondo equità” e quindi non secondo legge, vanificando nei fatti i diritti dei lavoratori e la forza delle leggi e dei CCNL.
L’impianto di norme in questione contravviene al diritto ad avere un giudice, con le sue competenze piene, che rientra tra i diritti fondamentali dell’uomo, e rende il diritto del lavoro come un qualsiasi diritto commerciale.
Pertanto, Vi chiediamo di esercitare il ruolo di rappresentanti dei cittadini del territorio lucano, a difesa dei diritti di tutti i lavoratori e le lavoratrici che sono costretti ad accettare rapporti di lavoro molto spesso precari, sottopagati o addirittura in nero, al di là di ogni legge vigente e di ogni contratto collettivo nazionale di lavoro.
Nell’auspicare che le richieste formulate trovino nella vostra sensibilità la forza per rappresentare i diritti del lavoro, nella più ampia accezione dei diritti di cittadinanza, riconosciuti in primis dall’impianto della Costituzione Italiana, vi chiediamo di adoperarvi per la modifica sostanziale, nel senso descritto, del provvedimento in questione, in modo da affermare l’interesse generale dei lavoratori del nostro paese”.
(bas – 04)