Le precisazioni del Coordinamento precari della Regione

In riferimento alla nota del 24 maggio 2011, emessa dalla IV Commissione Consiliare Permanente presieduta dal dott. Rocco Vita, i lavoratori precari della Regione Basilicata precisano – in una nota – quanto segue:
1. i predetti lavoratori provengono in gran parte da concorsi pubblici espletati presso i Ministeri o da altre procedure selettive ad evidenza pubblica, alcune delle quali anche regionali;
2. gli stessi, operano in Regione da almeno un lustro e per alcuni di essi il periodo di lavoro ha oltrepassato i dieci anni;
3. non tutti i lavoratori precari che operano in Regione sono attestati sui fondi comunitari ed anche essi fanno parte a pieno titolo della platea del precariato regionale in quanto i fondi su cui gravano sono in ogni caso trasferiti dai Ministeri competenti e “vincolati”;
4. i “32” collaboratori (così identificati ma di fatto 26) denominati “di controllo” e transitati “ipso iure” sulla nuova programmazione con D.D.n.3189 del 30 dicembre 2009, non hanno sostenuto procedure selettive ad evidenza pubblica tanto da giustificare un diverso trattamento economico e giuridico rispetto agli altri lavoratori precari regionali nel loro complesso;
5. i rimanenti “64” lavoratori attestati sui fondi POR, sulle risorse liberate e non sulla nuova programmazione, i 7 lavoratori attestati sul F.S.E., nonché la rimanente platea dei precari sopra citati, non sono, tra l’altro, attualmente inclusi nel Piano di Assistenza Tecnica di cui alla DGR n.583/11 che dovrà essere recepito nel Comitato di Sorveglianza del 31 maggio prossimo;
6. i predetti lavoratori precari hanno maturato esperienze formative post universitarie (master, dottorato di ricerca) e pertanto vanno considerati e valutati per la qualità professionale acquisita e messa a disposizione della Regione Basilicata e non come “post tirocinanti”;
7. alcuni dei lavoratori precari provengono da percorsi di contratti di lavoro a tempo determinato dopo aver superato le relative selezioni e ad oggi sono “declassati” a co.co.co. dall’Amministrazione regionale senza la possibilità di scelta contrattuale;
8. alla luce di quanto affermato,
i lavoratori precari della Regione Basilicata chiedono al Presidente De Filippo la trasformazione a tempo determinato del proprio rapporto di lavoro, come auspicato dalla normativa comunitaria, che possa essere a garanzia dei lavoratori e della stessa amministrazione regionale evitando, al contempo, la diffusa percezione di una ingiustificata disparità di trattamento giuridico ed economico dell’intera platea scrivente.
Il ricorso alla tipologia di contratto a tempo determinato – conclude il coordinamento lavoratori precari Regione Basilicata Cgil, Cisl e Uil – eviterebbe il proliferare di incarichi multipli e garantirebbe maggiore efficienza, legittimando, pertanto, il ruolo dei lavoratori stessi, tutelati da maggiori diritti e chiamati, al contempo, alle proprie responsabilità.

BAS 05

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