Limite numerico alunni formazione classi, sì a mozione di Polese

Tra gli impegni sollecitati: “Sostenere le richieste del Comitato Cittadino di Sasso di Castalda e portare all'attenzione della Conferenza Stato- Regioni il tema dell'abolizione del limite”

Sempre all’unanimità dei consiglieri presenti è stata approvata la mozione a firma del consigliere regionale di IV e vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese riguardante “l’Abolizione del limite numerico minimo di alunni per la formazione delle classi nelle scuole dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree abitate da minoranze linguistiche. Il caso Sasso di Castalda”.

L’impegno sollecitato al Presidente e alla Giunta regionale è teso a: “Sostenere le richieste del Comitato Cittadino di Sasso di Castalda; Portare all'attenzione della Conferenza Stato- Regioni il tema dell'abolizione del limite numerico minimo per la formazione delle classi nelle scuole dell'infanzia primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche; Sostenere la Proposta di Legge n. 678 giacente in Parlamento, intitolata ‘Abolizione del limite numerico minimo per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche’, mirante alla modifica del Regolamento 20     marzo  2009, n. 81 recante,  appunto,  ‘Norme per la riorganizzazione  della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto­ legge 25 giugno 2008,n. 112,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; chiedere che quanto detto al punto 3 valga anche per le scuole dell'infanzia, apportando le necessarie modifiche; Costruire tutte le interlocuzioni politiche/istituzionali necessarie per cercare di addivenire  all'approvazione  della  predetta  proposta  di legge, facendola divenire patrimonio di tutti i gruppi politici; Porre in essere ogni azione volta a coinvolgere sindaci, sindacati e istituzioni regionali e nazionali, in un'ottica di reale concertazione sociale su una materia che non può non essere di tutti”.

“Il contrasto allo spopolamento delle aree interne e marginali della Basilicata e di tutta Italia – viene evidenziato nel testo della mozione – è, ormai, argomento non più rinviabile dell'agenda politica quotidiana. Occorre mettere in campo subito, a tutti i livelli istituzionali, politiche volte a preservare quello che è un vero e proprio patrimonio sociale, paesaggistico, ambientale e culturale; Investire nelle zone a bassa densità demografica deve significare porsi in posizione di ascolto e di dialogo verso le esigenze e le istanze che provengono dalle comunità interessate, modificando il paradigma seguito sinora e cercando di trasformare le criticità in opportunità. Una delle problematiche principali dei piccoli comuni è quello scaturente dal rispetto  numerico  minimo degli alunni per il mantenimento delle scuole dell'obbligo, previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009 n. 81; Il predetto  Regolamento pur prevedendo  una disciplina specifica per la determinazione del numero minimo di alunni necessari per la formazione delle classi nelle scuole situate  nelle  aree soprarichiamate,  non tiene  però completamente   conto  ed  in  modo  adeguato  delle  situazioni  nefaste determinate dal progressivo diminuire della popolazione”.

“La problematica suddetta – viene precisato nel documento – interessa gran parte del territorio della Regione Basilicata e che ad ogni scadenza di legge in tema di  ‘dimensionamento scolastico’,  grande  diviene  il grido  di dolore  proveniente  dai territori interessati; Ad oggi in molti comuni Lucani sono già venuti meno alcuni presidi scolastici (es. la scuola secondaria inferiore); La programmazione in materia scolastica seguita sinora, pur tenendo conto di tutte le buone azioni poste in essere a livello soprattutto locale, non ha prodotto risultati  tangibili  in termini  di arresto  del triste  fenomeno  di abbandono delle zone rurali; L'ultima richiesta di aiuto per mantenere le istituzioni scolastiche nel proprio comune proviene, in questi giorni, da Sasso di Castalda dove gli iscritti al plesso scolastico (infanzia, Primaria e Secondaria) ammontano a 58 unità e dove considerando il trend delle nascite (pari a 3/4 bambini l'anno), vi è il serio rischio che a brevissimo ci possa essere il ridimensionamento e la soppressione della scuola dell'infanzia; A Sasso di Castalda si è costituito un vero e proprio Comitato spontaneo a difesa della scuola, dal quale stanno arrivando anche proposte miranti a dribblare quanto detto prima (es. l'attivazione di una sezione Primavera pubblica); Le giuste e sacrosante proposte provenienti da Sasso possono configurarsi però come solo dei palliativi, se non si interviene subito con una risoluzione radicale e strutturale della problematica; In Parlamento giace una proposta di legge (primo firmatario l'Onorevole Amorese) volta all'abolizione del limite numerico minimo per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche”;

“La chiusura di una scuola in un piccolo centro – viene riportato nella mozione – rappresenta anche una perdita sotto tanti altri punti di vista (es. economico, occupazionale) ed è sicuramente l'anticamera della cancellazione definitiva di una comunità e compito precipuo della politica è assicurare pari opportunità a tutti i cittadini, così come previsto dalla Carta Costituzionale, non creando di fatto cittadini di serie ‘A’ e cittadini di serie ‘B’”. “Occorre sostenere le suddette legittime rivendicazioni del Comitato Cittadino di Sasso di Castalda – viene precisato nel documento – anche portando la problematica  all'attenzione della Conferenza Stato- Regioni, onde fare massa critica con le altre entità territoriali che hanno i medesimi problemi”.

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