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COSA È

Progetto pluriennale, interdisciplinare e interistituzionale di studio integrato per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute della comunità locale, punta ad accrescere la conoscenza dei territori a forte pressione ambientale e sanitaria per l’adozione di politiche innovative finalizzate a diffondere una cultura partecipata della sorveglianza sanitaria e della cura preventiva delle persone.

Finanziato con 25 milioni di euro nel quadro degli accordi aggiuntivi tra Total, Eni, Mitsui e Shell, con un approccio olistico e sistemico mette in atto una strategia aperta, trasparente e partecipata, ispirata a una prospettiva di ecologia biosociale.

Contatti

Per informazioni: lucas@pec.regione.basilicata.it

AREE DEL TERRITORIO COINVOLTE

Il progetto prevede il monitoraggio approfondito nelle otto aree di maggiore rischio (SIN Tito Scalo, SIN Ferrandina, SIN Pisticci, Val D’agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa, Pollino-Area Nordoccidentale, Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina (Itm); Cementificio Barile e Matera; Ferriera di Potenza; Valle del Mercure) e un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute diffuse sul territorio.

AMBIENTE, SALUTE, SOCIETÀ

Sono tre le dimensioni di analisi dello studio integrato LucAS che definiscono e correlano i potenziali rischi ambientali allo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree oggetto di studio:

  • Ambiente
    acqua, aria, suolo, biosistemi, esposizione a fattori di rischio e gli strumenti di sorveglianza ambientale
  • Salute
    esposizione ai fattori di rischio, prevenzione, sorveglianza sanitaria e servizi
  • Società
    fattori socioeconomici e culturali, sorveglianza sociale, empowerment

Suddiviso per fasi, la prima prevede il monitoraggio delle matrici ambientali (aria acqua, suolo), la seconda la valutazione degli ecosistemi e dello stato di salute delle popolazioni residenti.

OBIETTIVI QUINQUENNALI DI LUCAS

  • Ricognizione degli studi e delle attività sinora condotte relative alla valutazione dello stato di salute della popolazione lucana e fotografia dello stato ambientale;
  • individuazione dei criteri e delle procedure per la stesura di linee guida da applicare nelle aree regionali sottoposte a pressioni ambientali;
  • realizzazione di un Polo di Ricerca, “diffuso” sul territorio regionale, e di Formazione Professionale dotato di aule multimediali, di ambulatori specialistici, e laboratori Clinici, Chimici, Biotecnologici e Eco-Tossicologici all’avanguardia tecnico scientifica;
  • formazione professionale specialistica sul tema Ambiente e Salute;
  • valutazione (tramite studi epidemiologici/ambientali) della qualità dell’ambiente e dello stato di salute di popolazioni esposte a presunta pressione ambientale, favorendo l’implementazione di interventi di prevenzione su target di popolazioni specifiche mirate alla correzione di fattori di rischio modificabili (abitudini di vita) e di valutazione della percezione del rischio;
  • miglioramento degli interventi di prevenzione del SSN su popolazioni sottoposte a studi di sorveglianza in base a quanto rilevato sperimentalmente tramite programmi di prevenzione specifici e/o miglioramento dell’aderenza di quelli esistenti.

GOVERNANCE DEL PROGETTO LUCAS

  • Commissione regionale di coordinamento
  • Direzione Generale per l’Ambiente del Territorio e dell’Energia
  • Responsabile esecutivo del progetto
  • Direzione Generale per la Salute e le Politiche della Persona
  • Staff di supporto

I PARTNER DEL PROGETTO LUCAS

  • Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB)
  • Istituto di Ricerca degli Ecosistemi Terrestri (CNR IRET)
  • Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (CNR IMAA)
  • Università della Basilicata
  • Università di Padova – Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica (DSCTV) 
  • Centro di Riferimento Oncologico Della Basilicata (IRCCS CROB)
  • Istituto Superiore di Sanità – Centro di Riferimento per la Medicina di Genere
  • Campus Bio-Medico di Roma
  • Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Scienze Sociali
  • Farbas (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata)
  • Accrescere le informazioni sulla qualità dell’aria e in particolare sui principali inquinanti che hanno effetti sulla salute, con attenzione al PM (materiale particolato aerodisperso), nelle sue diverse frazioni più pericolose dal punto di vista ambientale e sanitario;
  • migliorare e integrare il monitoraggio della qualità dell’aria inclusi gli inquinanti non normati;
  • integrare le attività di monitoraggio sul campo con la modellistica di dispersione degli inquinanti;
  • investigare una potenziale esposizione alle fibre minerali delle persone residenti nelle aree interessate dagli affioramenti di “Pietre Verdi” al fine di fornire le informazioni utili ai partner per la valutazione degli impatti ambientali e sanitari generati sul territorio oggetto di indagine.
  • Studiare la biodiversità come biomarcatore della salute con l’approccio “one health” per la valutazione dell’impatto degli inquinanti ambientali;
  • contribuire al perfezionamento diagnostico, prognostico e di applicazione terapeutica sui dati analitici emergenti dallo studio LucAS;
  • contribuire all’analisi epidemiologica geografica e molecolare nella complessiva attuazione del progetto e congiuntamente agli Enti coinvolti;
  • promuovere un sistema che consenta di migliorare, nel tempo, il livello di conoscenza degli impatti e dei rischi sulla componente Salute connessi alle dinamiche dello stato ambientale di riferimento;
  • condividere le azioni di governance finalizzate al miglioramento e le performance di sostenibilità ambientale e di benessere delle comunità;
  • Definire,  in prima fase, lo stato ambientale attuale dei siti oggetto di studio da eseguire sulla base dei dati già disponibili in letteratura; nella seconda fase, mediante un approccio multidisciplinare e sinergico tra i gruppi di lavoro coinvolti, condurre attività tecnico-scientifiche volte all’individuazione e differenziazione delle sorgenti associate ad attività antropiche da quelle naturali nelle matrici aria, acqua e suolo e alla identificazione, nelle aree selezionate, delle potenziali fonti di rischio ambientale e sanitario associate ad attività antropiche;
  • fornire informazioni di carattere ambientale che siano di supporto a studi medico-sanitari-epidemiologici e alle autorità competenti deputate all’attuazione di azioni efficaci mirate alle riduzioni del PM. Svolgere attività di formazione/informazione rivolta a tutti i potenziali stakeholder di progetto.
  • Contribuire al miglioramento del dato conoscitivo dei fattori di pressione ambientale e dei loro effetti sul territorio interessato da potenziali dispersioni e ricaduta di contaminanti;
  • definire i livelli di presenza di sostanze inquinanti con particolare riferimento alle specie emergenti o non ancora normate;
  • valutare, con tecniche ecosistemiche, l’effetto cumulato e sinergico delle pressioni ambientali in aree già oggetto di attenzione da parte degli organi di controllo regionali;
  • applicare criteri innovativi di valutazione dello stato di qualità ambientale improntati a principi di bio-fito monitoraggio;
  • determinare gli areali di impatto delle fonti di emissione concentrata e distribuita già oggetto di studio e valutazione da parte degli organi di controllo della regione Basilicata;
  • proporre criteri avanzati di analisi del rischio sanitario ambientale in aree pilota comprese nei siti inquinati di interesse nazionale presenti sul territorio regionale.
  • Fornire un quadro organico delle attività finalizzate a caratterizzare lo stato della qualità ambientale con particolare riferimento alle aree individuate quale potenzialmente a rischio, valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti specifici;
  • indagare l’associazione tra fattori di rischio ambientali ed esiti sanitari, misurare gli impatti associati alla contaminazione e agli scenari di bonifica, e prevedere l’attivazione di percorsi partecipativi e definire appropriate strategie di comunicazione del rischio;
  • descrivere lo stato di salute della popolazione lucana, in riferimento a patologie già precedentemente descritte nelle aree di interesse ed eventualmente rilevate dalle analisi nel corso delle azioni di sorveglianza sanitaria posta in essere, al fine di determinare lo status di salute, monitorarlo nel tempo e rilevarne l’andamento, relativamente agli eventuali miglioramenti e/o alle vulnerabilità (peggioramenti) per mezzo della costruzione di un network di dati.
  • Contribuire alla definizione di un modello integrato di gestione dei processi di conoscenza, condivisione, informazione e partecipazione che consenta di acquisire un quadro chiaro e ben delineato dello stato di salute delle popolazioni alla luce di ogni livello di esposizione e alla definizione di interventi appropriatamente correttivi;
  • correlare le patologie emergenti nelle specifiche aree di interesse alle possibili eziopatogenesi e alla presenza di biomarcatori riconducibili all’esposoma;
  • correlare i determinanti ambientali derivati da attività antropiche all’emergenza di patologie cronico-degenerative nelle aree di interesse;
  • studiare la biodiversità come biomarcatore della salute e l’approccio “one health”, come valutazione dell’impatto degli inquinanti ambientali;
  • analizzare le alterazioni sensoriali come indicatori di tossicità ambientale;
  • contribuire al perfezionamento diagnostico, prognostico e di applicazione terapeutica sui dati analitici emergenti dallo studio LucAS;
  • contribuire all’analisi epidemiologica geografica e molecolare nella complessiva attuazione del progetto e congiuntamente agli Enti coinvolti;
  • contribuire a realizzare strumenti di governance territoriali, includendo gli stakeholder istituzionali (scientifici, tecnici, amministrativi) e sociali (imprese, cittadini, associazioni) della Regione Basilicata;
  • Attivazione Servizio della Biobanca per la processazione e l’analisi di campioni biologici
    • garantire la conservazione dei campioni biologici, oggetto del prelievo dalla “platea-campione” da individuare  nell’ambito del progetto LucAS;
    • assicurare il personale necessario alla gestione della Biobanca;
    • fornire consulenza in merito all’elaborazione delle Procedure Operative Standard (SOP) e nella fase della processazione dei campioni biologici;
    • mettere a disposizioni i locali dotati di tutti gli impianti per garantire lo stoccaggio dei materiali biologici nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza.
  • Attuazione Registro Tumori per la valutazione e l’identificazione del rischio di tumore in specifiche aree geografiche
    • identificazione del rischio di cancro ambientale che collega i dati del Registro Tumori ed esposomi a livello regionale;
    • riutilizzo dei dati ambientali e del Registro Tumori per identificare le comorbilità tumorali associate a fattori di stress ambientali e socioeconomici e l’impatto delle attività di prevenzione e cura del cancro adottate;
    • impiego di marcatori molecolari in programmi di sorveglianza di soggetti con lesioni polmonari in seguito a prolungata esposizione ad amianto per motivi professionali.

La medicina di genere (MdG) o, meglio, la medicina genere-specifica si occupa delle differenze biologiche tra i due sessi nonché delle differenze più propriamente di genere legate a condizioni socio economiche e culturali e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia, rappresentando un punto d’interesse fondamentale per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Differenze tra uomini e donne, infatti, si osservano sia nella frequenza che nella sintomatologia e gravità di numerose malattie, nella risposta alle terapie e nelle reazioni avverse ai farmaci, nelle esigenze nutrizionali e nelle risposte ai nutrienti e a sostanze chimiche presenti nell’ambiente nonché negli stili di vita, nell’esposizione a tossici e nell’accesso alle cure. Un approccio di genere nella pratica clinica consente di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure generando un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Nell’ambito del Progetto LucAS il Centro di Riferimento per la Medicina di Genere ha proposto 3 linee di ricerca, in particolare

Il primo studio si propone l’attuazione di uno studio caso/controllo per l’insorgenza di mesotelioma maligno in individui esposti ad asbesto per motivi occupazionali:

  • classificazione degli ex-esposti per motivi professionali in categorie differenti per rischio;
  • definizione di fattori genere-specifici prognostici del mesotelioma pleurico maligno professionale;
  • definizione di fattori genere-specifici predittivi dell’insorgenza di mesotelioma pleurico maligno per individui esposti ad amianto presente nell’ambiente o come risorsa naturale;
  • formulazione di una proposta di protocollo per la diagnosi anticipata del mesotelioma pleurico maligno negli esposti ad asbesto per motivi occupazionali e/o ambientali.

Un secondo studio è rivolto a  sviluppare modelli di analisi di dati socio-sanitari con analisi incrociate in base al sesso e al genere per ottenere una comprensione completa degli esiti e delle disparità nella salute:

  • identificare attraverso l’analisi dei dati sanitari le diseguaglianze di sesso e genere che possono impattare negativamente sul servizio sanitario regionale della Basilicata in termini di offerta di servizi e percorsi clinici mirati;
  • promuovere l’utilizzo dei dati sanitari in ottica di sesso e genere per supportare le politiche e gli interventi sanitari.

Infine, il terzo studio è relativo ad un approccio integrato per la valutazione degli effetti di contaminanti ambientali metabolici di interesse per la popolazione lucana e impatto sulla salute in ottica di genere:

  • Adottare un approccio integrato per lo studio del sesso e del genere specifico che comprende in parallelo valutazioni sui soggetti e su modelli sperimentali in vivo e in vitro;
  • individuare gli effetti dell’esposizione a contaminanti ambientali sui fattori di rischio associati alla sindrome metabolica, identificando biomarcatori di effetto precoci e possibili meccanismi di azione;
  • valutare il rischio di sviluppare sindrome metabolica in relazione a differenze di sesso e di genere e di testare possibili interventi dietetico-nutrizionali mirati.
  • Conduzione di analisi di epidemiologia geografica insieme a studi di epidemiologia molecolare con identificazione di alterazioni molecolari che modificano le funzioni e/o la sopravvivenza cellulare;
  • misurazione della sostanza inquinante realmente assimilata dal soggetto attraverso tutte le vie di assorbimento (inalatoria, cutanea e per ingestione), relativa a un periodo di tempo prolungato (differenti biomarcatori per la stessa sostanza);
  • acquisizione di informazioni più precise sull’efficacia delle misure preventive adottate, focalizzate alla protezione e tutela del singolo individuo;
  • formazione per qualificare figure professionali specializzate sul tema Ambiente e Salute.
  • “Cura preventiva” e accurata ricostruzione del quadro conoscitivo regionale nel campo delle componenti socio-culturali della salute;
  • formulazione di proposte operative per la definizione e l’implementazione di una “cultura partecipata e condivisa della cura preventiva”, a servizio delle politiche pubbliche nel campo della salute e dell’ambiente del territorio;
  • studio di pratiche comportamentali e modelli culturali, del tessuto sociale e del bagaglio normativo e valoriale;
  • analisi del sistema di organizzazione della domanda e dell’offerta di prevenzione e cura e della presenza e la diffusione di fattori micro e macro sia istituzionali che individuali e collettivi;
  • misurazione dello stato di salute delle popolazioni, permeandone gli orizzonti percettivi, interpretativi e narrativi.
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