“In attesa del riconoscimento del Governo dello stato di calamità naturale anche per la Basilicata i fondi stanziati per i primi interventi (20 milioni di euro) in cinque regioni sono fortemente inadeguati per fronteggiare i pesanti danni. Questo ci preoccupa per quello che accadrà per la Basilicata, la Puglia e forse altre regioni sinora escluse”: è quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori ribadendo “l’esigenza di un’immediata azione concreta che permetta di dare risposte esaurienti alle popolazioni rurali, al sistema imprenditoriale, al territorio che oggi si trovano in una situazione drammatica. Tantissime sono le imprese agricole della provincia di Matera in particolare che hanno subito danni ingenti alle strutture ( stalle e serre) che sono finite sott’acqua. Scenario tragico anche per gli allevamenti e le coltivazioni (cereali, vitigni, oliveti, piante e fiori, ortaggi) che sono andate completamente distrutte o non potranno dare alcun prodotto. Da qui – continua la Cia – l'esigenza di un intervento finanziario che sia realmente corrispondente all’entità dei danni subiti, che sono -ripetiamo- molto gravi. Da parte della Regione l’impegno annunciato a Policoro dall’assessore Mazzocco di individuare risorse proprie regionali è importante e va rapidamente realizzato.
Inoltre – a parere della Cia – fiscalizzazione degli oneri sociali e reintroduzione del ‘bonus gasolio’ per le serre sono provvedimenti indispensabili ed urgenti fondamentali per evitare un collasso a tante imprese che, altrimenti, corrono il pericolo di chiudere i battenti, D’altra parte – sottolinea il presidente della Cia Donato Distefano – le avvisaglie le abbiamo avute già lo scorso anno quando più di 600 aziende agricole lucane sono state costrette a chiudere. Siamo pronti – aggiunge Distefano – a tornare in piazza. La nostra mobilitazione non è mai cessata. Vogliamo subito risposte concrete. Dal governo -ha aggiunto – continuiamo a registrare un silenzio assordante. Il settore primario che negli ultimi tempi è caduto, purtroppo, nel dimenticatoio. E intanto le imprese vivono una drammatica crisi. Senza interventi incisivi si rischia il tracollo”.
“La riapertura della legge di stabilità e il decreto ‘Milleproroghe’ rappresentano passaggi nevralgici per predisporre strumenti adeguati nei confronti delle imprese agricole. Per questo -ha affermato – svilupperemo tutte le azioni necessarie perché si venga realmente incontro ai bisogni degli agricoltori. Non escludiamo manifestazioni e invitiamo, pertanto, anche le altre organizzazioni ad iniziative di carattere unitario che gli stessi imprenditori ci sollecitano”.
BAS 05