Il presidente del gruppo “Popolari Uniti”: “Maggioranza in difficoltà a causa dello stato di confusione che regna intorno alle vicende collegate al governo di Enti e di Spa partecipate”
“L’esito finale del Consiglio regionale, conclusosi ancora una volta con la mancanza del numero legale ascrivibile in gran parte all’assenza o alla fuoriuscita dall’aula di consiglieri della maggioranza, si incrocia di diritto con lo stato di confusione che si registra nella definizione di larghe intese nel rinnovo degli organi degli Enti sub regionali e delle Spa partecipate”. E’ il commento del capogruppo dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione evidenziando che “in fondo il buon senso che anima le forze consiliari cosiddette minori, non trova riscontro in quelle maggiori che dagli scranni del Governo regionale e dal sistema di cui il presidente De Filippo si fa garante, si permettono il lusso di dettare le condizioni di partecipazione, di scrivere le regole ed immaginare che tutti silenziosamente e in eterno le perseguano”.“Un vezzo – aggiunge Scaglione – che ormai appartiene non solo al Pd ma anche agli altri partiti di governo e che stando alle cronache dei giornali (vedi Acquedotto Lucano, Aziende sanitarie, in ultimo il Crob) o alle indiscrezioni artatamente messe in giro anche in maniera non pubblica, fanno presagire una sorta di contentini o di polpette avvelenate tese a sparigliare il campo avversario per continuare nel proprio gioco da ‘divide et impera’. Il riscontro negativo arriva puntualmente in sede di esame dei provvedimenti di rilevante importanza, come accaduto oggi con il voto sul Piano di Forestazione (assente quasi tutto il Governo votante ed autorevoli esponenti del Pd) e come già verificatosi in passato. Necessario, quindi, un forte e deciso intervento del Presidente della Giunta regionale e del Segretario politico del maggior partito della coalizione per tener fede all’impegno del rispetto dei patti di leale e condivisa collaborazione. Ogni iniziativa di segno contrario – conclude il consigliere dei Pu – non potrà non liberarci da ogni vincolo”.