Mastrosimone al convegno dedicato alle minoranze Arbereshe

“Il nostro obiettivo è quello di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico, linguistico e folkloristico”.

“Sono felice di partecipare alla giornata di oggi dedicata alle minoranze Arbereshe, che ha avuto lo scopo di presentare al pubblico questa nostra peculiare realtà che da oggetto di tutela può e deve diventare risorsa importante per lo sviluppo”. Lo ha dichiarato oggi a Matera nell’Auditorium comunale l’assessore regionale alla Formazione e Cultura, Rosa Mastrosimone, a conclusione del convegno “Le minoranze linguistiche Arbereshe in Basilicata”.
“Abbiamo così voluto organizzare anche la tarda mattinata dedicata a far conoscere anche le attitudini artistiche e culturali dei mestieri ed enogastronomiche di queste comunità etnico – linguistiche di origine Arbereshe, e nel pomeriggio come avrete avuto modo di apprezzare è stato bello dare spazio anche alle attività folkloristiche, dai balli ai canti, alle bande, tutto rigorosamente in costume.
La nostra regione – ha sottolineato l’assessore – ospita da sempre gli arbereshe, sono parte integrante del nostro territorio, ciononostante nel corso dei secoli gli albanesi d’Italia sono riusciti a preservare grazie alla loro caparbietà anche a sviluppare la propria identità greco-albanese.
Infatti, la nostra Regione, in attuazione dei principi sanciti dall’articolo 6 della Costituzione italiana e dell’articolo 5 del proprio statuto riconosce le comunità etnico – linguistiche di origine arbereshe storicamente presenti nei comuni di Barile, Brindisi di Montagna, Ginestra, Maschito, San Costantino Albanese e San Paolo Albanese. Anche perché la cultura degli italo-albanesi è determinata da elementi specifici e caratterizzanti. Tale specificità si rileva nella lingua, nella religione, nelle tradizioni, nei costumi, nell’arte, nella gastronomia, ancora oggi gelosamente conservate dagli arbereshe insieme alla consapevolezza di appartenere al determinato gruppo etnico rimane tenacemente radicato nelle comunità
Il nostro obiettivo è quello di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico, linguistico e folkloristico.
La Regione – ha continuato Mastrosimone – sostiene finanziariamente iniziative intese a garantire la conservazione, il recupero e lo sviluppo della loro identità culturale, promuovendo altresì, tutte le iniziative e gli incentivi per la permanenza delle popolazioni nei luoghi di origine e per l’approfondimento delle ragioni della loro identità. L’ufficio Cultura della Regione applica la legge regionale 40/1998, che norma la promozione e la tutela delle comunità arbereshe in Basilicata. La legge 40 del98 promuove infatti la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico – culturale, artistico, linguistico, religioso, liturgico e folkloristico, intervenendo con sostegno finanziario inteso a garantire conservazione, recupero e lo sviluppo delle loro identità culturali, nonché promuovendo iniziative e incentivi per la permanenza delle popolazioni nei luoghi di origine e per l’approfondimento delle ragioni della loro identità. La norma finanziaria prevede uno stanziamento annuale da ripartirsi tra i diversi comuni, in aggiunta ai fondi statali derivanti dalla legge 482 del 1999, che annualmente interviene sulla scorta di progetti che i Comuni singolarmente predispongono inviandoli alla Regione. Al momento l’Ufficio cultura mantiene stretti contatti con le diverse comunità arbereshe, e ha sempre mantenuto i suoi impegni finanziari. L’Ufficio si fa carico anche di mantenere la coesione delle comunità arbereshe presenti in regione, dove appunto lo spazio fisico non permette loro una sinergia di rapporti”.

BAS 05

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