Si è svolta oggi presso il Liceo scientifico l’iniziativa di “Melfi Città per la vita, Città contro la pena di morte” organizzata dal Comune, a cui ha partecipato, raccontando al sua storia, Shujaa Graham. Afroamericano, condannato a morte poi riconosciuto innocente del delitto attribuitogli, Graham ha ripercorso la sua vicenda. “Quando fui prosciolto dall'accusa di omicidio dopo 4 processi – ha detto Shujaa – la guardia mi annunciò di essere libero. Non riuscivo ad uscire dalla cella. Sono stato in trance per un'ora. Non ebbi fretta di uscire. Ero entrato in galera a 18 anni. Ne sono uscito a 31. Oggi ai giovani di Melfi dico che la pena di morte inquina la libertà per questo va eliminata”. All’incontro hanno preso parte anche il sindaco, Livio Valvano ed il referente della Comunità di Sant’Egidio, Giuseppe Gabrielli.
“Ci sorprende come civiltà evolute – ha affermato Valvano – possano ancora utilizzare la pena di morte per crimini gravi. Ci sorprende perché la pena di morte ci fa capire come viene percepito lo Stato”, aggiungendo che “dall’anno prossimo la Città di Melfi nella giornata del 30 novembre illuminerà un monumento locale per stimolare iniziative per discutere di fenomeni importanti per la società civile”.
“Occorre sostenere con una rete attiva- ha sostenuto Gabrielli- il movimento contro la pena di morte e seguire costantemente tutti gli appelli urgenti”.
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