“Appare del tutto inspiegabile, oltre che increscioso, quanto continua a consumarsi attorno alla intricata questione della riconversione a biomasse della centrale del Mercure. La vicenda, che è stata seppellita definitivamente prima dall’imponente manifestazione dei cittadini della valle che hanno chiesto a gran voce il 5 di settembre scorso lo smantellamento del sito e poi dal parere dell’Avvocatura dello Stato che – ricordiamolo – ha rimarcato l’insostenibilità ambientale in netto contrasto con il “pubblico interesse delle popolazioni locali nel Parco”, è tornata fastidiosamente a galla dalle ultime “forzature” di chi cerca a tutti i costi di andare avanti in barba alla contrarietà popolare e giuridica”. Lo affermano in un comunicato il consigliere e l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Potenza di Sinistra Ecologia e Libertà Ivan Vito Santoro e Paolo Pesacane.
“Il fatto che venga convocata per il prossimo 16 febbraio 2010 una Conferenza di Servizi a Cosenza per riprendere l’iter autorizzativo e che a questa conferenza vengano invitati la Provincia di Cosenza, il comune di Laino Borgo e gli altri enti calabresi, – proseguono – conferma che si vuole procedere non tenendo conto anzitutto dei comuni lucani – Rotonda e Viggianello in primis (contrari alla riapertura, guarda caso) su cui il sito insiste per ricadute economiche e ambientali – o, cosa più grave, escludendo l’Ente Parco del Pollino che ha l’unica voce in capitolo in merito alla vicenda, visto che questo tipo di progetto industriale contrasta con “l’idea stessa di un Parco”. Il parere dell’avvocatura dello stato esprime le medesime preoccupazioni dei comitati che da otto anni lottano contro quel progetto evidenziando questioni sacrosante che inficiano la bontà dell’investimento (sovradimensionamento del progetto, disboscamento, fattori di rischio per la salute, il traffico veicolare insostenibile, lo stravolgimento dell’habitat fluviale e delle relative consolidate attività turistiche come il rafting, ecc.). Tra l’altro, proprio in quel parere si segnala, come elemento di giurisprudenza, la decisione del Consiglio di Stato che ha escluso la competenza della provincia autonoma di Bolzano in merito ad attività da svolgersi all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, riconoscendo la potestà autorizzativa al solo Parco. Così dunque dovrebbe essere anche per il caso della centrale del Mercure, venendo a cadere quindi la competenza autorizzativa di altri enti.
Ma cosa ancora più grave – questa è la denuncia che facciamo come gruppo di Sinistra Ecologia Libertà della Provincia di Potenza e di Basilicata – è che questa Conferenza di servizi, che ha lo scopo di impacchettare una volta per sempre il lasciapassare per Enel S.P.A., avrebbe avuto un senso se non fossero emerse ultimamente novità in merito alla vicenda. Tra queste, non ultimo il parere della Comunità dei sindaci del Parco del 10 dicembre del 2010. Parlano i numeri e i sindaci che rappresentano le popolazioni locali: in quella seduta, 28 sindaci su 31 hanno votato contro il progetto e per lo smantellamento del sito, 2 si sono astenuti e uno solo ha votato contro. Nonostante ciò, i cittadini del Mercure abbandonati dagli enti sovra comunali e artatamente tenuti in cagnesco da Enel e fantomatici comitati del sì, continuano ad assistere ad uno stucchevole gioco delle parti come se il loro parere non fosse stato espresso. È del tutto singolare, giusto per denunciare a che livelli la questione viene gestita, che le stesse persone che hanno ritirato a nome della Regione Calabria la Valutazione d’Incidenza oggi convochino, in una nuova veste, questa definitiva conferenza di servizi.
In merito alle recenti mobilitazioni, dinanzi alla sede del Parco, di lavoratori del legno provenienti addirittura da Vibo Valentia e che non hanno alcun legame con il territorio e che hanno usato toni velatamente minacciosi verso le istituzioni e le popolazioni locali, Sinistra Ecologia Libertà di Basilicata esprime sostegno e solidarietà ai comitati che presidiano quell’area di confine evidenziando che dentro la questione del Mercure si nasconde, una grave questione morale e di azioni lobbistiche, che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo e le reali vocazioni di un territorio.
A livello di provincia – concludono Santoro e Pesacane – ci attiveremo affinché venga ritirata l’autorizzazione già data dell’ente (peraltro in linea con quanto rimarcato dall’assessore alle politiche agricole della provincia di Potenza che ha espresso parere contrario nella seduta della comunità del parco del 10 dicembre 2009) e chiederemo che la stessa Regione Basilicata ritiri, proprio per le motivazioni espresse, una volta per sempre la Valutazione d’Incidenza”.
BAS 05