Misura reddito minimo d’inserimento, audizione in IV Ccp

Ascoltato il dirigente generale del dipartimento Presidenza della Giunta regionale, Vito Marsico

Il programma &ldquo;Reddito minimo di inserimento&rdquo; necessita di una riforma strutturale del sistema di sostegno, pertanto non pu&ograve; essere affrontato a livello regionale. E&rsquo; quanto emerso durante l&rsquo;audizione in quarta Commissione consiliare (Politica sociale) del dirigente generale del dipartimento Presidenza della Giunta regionale, Vito Marsico.<br /><br />Circa le proposte di legge presentate dai consiglieri regionali Romaniello (Gm), Galante (Ri) e Pietrantuono (Psi), Perrino e Leggieri (M5s), Marsico ha evidenziato la necessit&agrave; di proseguire con la sperimentazione attualmente in corso che garantisce una maggiore flessibilit&agrave; e adattamento alla diverse condizioni della platea. Ha inoltre comunicato che, in seguito al confronto con i sindacati, si sta procedendo, dopo la verifica del permanere della condizione dichiarata dai richiedenti, alla definizione della graduatoria finale.<br /><br />I proponenti delle pdl, Romaniello e Perrino, hanno sollecitato l&rsquo;avvio di questa fase di sperimentazione prendendo atto che la stessa offre una prima risposta agli obiettivi contenuti nelle proposte di legge, rimarcando la necessit&agrave; che uno strumento come quello del reddito d&rsquo;inserimento/minimo non pu&ograve; essere legato a risorse incerte quali le royalties ma dovrebbe essere finanziato dalla fiscalit&agrave; generale. Marsico ha condiviso la necessit&agrave; che sull&rsquo;argomento sia prestata la massima attenzione da parte di tutti e che vi sia un utile e costruttivo confronto fra l&rsquo;Esecutivo e il Consiglio regionale.&nbsp;<br /><br />Hanno preso parte ai lavori, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Mario Polese e Achille Spada (Pd), Michele Napoli (Pdl-Fi), Gianni Perrino (M5s).<br />

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