Le dichiarazioni del capogruppo regionale del Movimento per le Autonomie in risposta alle affermazione del sen. Digilio
“Sbaglia Digilio – afferma Mollica – a voler frenare una dinamica politica che, seppur deve trovare negli attori locali una predisposizione a sedersi e discutere di eventuali alleanze, non dipende e non rientra nella sfera di decisioni locali ma nazionali. Lo stesso Mpa, che da poco ha chiesto al Pdl di confermare l’accordo programmatico sottoscritto sia alle amministrative 2009, sia alle regionali 2010, non può sottrarsi al ruolo che gli elettori hanno indicato con il voto e comunque non può certo bloccare un processo politico che potrebbe verificarsi in caso di elezioni politiche nazionali. Risbaglia Digilio quando parla di terzo polo considerandosi un bipolarista convinto e nessuno vuole pensare che si possa ritornare al passato dove le geometrie politiche erano variabili”.
“Bisogna, però, considerare – continua Mollica – che un’intesa politica in un’aerea dove Fini, Casini, Rutelli e Lombardo possano trovare insieme una strategia sulle alleanze, siano esse con il Pd o, come sarebbe più naturale con il Pdl, in un’ottica che veda alcuni princìpi non messi in discussione come l’unità della Nazione, la legalità, un federalismo sano che porti a non penalizzare il Sud, senza dimenticare la ‘Questione Meridionale’ sempre attuale, a mio parere, va vista con un aggiornamento storico e rivisitato ai giorni nostri in un accordo bipolare con chi su questi temi si ritrova stringendo un patto da sottoporre agli elettori. Anche in relazione a quanto detto sui valori bisogna aggiungere: i veri valori sono quelli che si conciliano con il progresso, con la crescita socio – economica di un territorio e di un popolo; non ci si può lasciar trasportare da sentimenti e pensieri che sanno di stantìo ma che, seppur con tanti nei e ombre, comunque hanno assicurato alla Basilicata una crescita”.
“Solo la scrittura di una storia da fare, più in avanti darà il giusto senso di ciò che è accaduto. Oggi – conclude Mollica – c’è un’emergenza e solo avendo di fronte a noi i veri problemi di una società in difficoltà si deve lavorare lasciando da parte pregiudizi politici che non sono in linea con i tempi”.