Presentata una mozione sulla “Gestione del servizio idrico e di acqua potabile come diritto universale inalienabile”
Una mozione sulla “Gestione del servizio idrico e di acqua potabile come diritto universale inalienabile” è stata presentata ieri, in Consiglio regionale, dal capogruppo Sel, Giannino Romaniello, con le adesioni dei consiglieri Mazzeo Cicchetti (Idv), Vita (Psi), Singetta (Api), Santochirico, Braia e Dalessandro (Pd).
Con la mozione che è stata iscritta all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale si impegna la Giunta regionale: “a promuovere il valore universale ed inalienabile dell'acqua; ad intraprendere tutte le azioni opportune al fine di garantire il carattere pubblico dell'acqua come bene e diritto universale; ad attivarsi in tutte le sedi opportune, ivi compresa la Conferenza Stato-Regioni, per favorire l'adozione di misure tese a restituire la gestione del servizio idrico al pieno controllo delle comunità locali; a mantenere l’attuale sistema di gestione pubblica regionale del servizio idrico implementando le iniziative finalizzate al miglioramento ed al rafforzamento della rete di distribuzione dell’acqua al fine di contenere la tariffa, anche attraverso l’applicazione di tariffe agevolate per le fasce di reddito più basse”.
In premessa si evidenzia che “l’acqua è fonte di vita, rappresenta un bene comune dell'umanità ed in quanto tale appartiene a tutti ed è un diritto universale inalienabile; che l’articolo 15 del D.L. 135/2009 (c.d. Decreto Ronchi) ha modificato l'articolo 23 bis della legge 133/2008, stabilendo di fatto la privatizzazione di questo preziosissimo bene pubblico attraverso: l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a soggetti imprenditoriali o a società, in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica oppure, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblico-privata con capitale privato non inferiore alla quota del 40 per cento; la cessazione alla data del 31 dicembre 2011 degli affidamenti ‘in house’ a società totalmente pubbliche, controllate dai Comuni ed in essere alla data del 22 agosto 2008”.
Inoltre, nella mozione si sottolinea che “il 19 luglio 2010 sono state depositate presso la Corte di Cassazione oltre 1.400.000 firme di cittadini, delle quali circa 15.000 raccolte nella nostra regione, per la richiesta di tre referendum abrogativi delle norme vigenti in materia di gestione dei servizi idrici promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, con le quali i sottoscrittori hanno posto in discussione tutta la normative del settore vigente, a partire proprio dal ‘Decreto Ronchi’, evidenziando l'incompatibilità tra la tutela e l'accesso universale al bene comune ‘acqua’ e la consegna al mercato di questo bene”. Nel documento si sottolinea, altresì, che “la Corte Costituzionale ha dichiarato l’ammissibilità di due dei tre quesiti referendari e che la consultazione popolare si svolgerà il 12 e 13 giugno 2011; che la stessa Assemblea delle Nazioni Unite ha riconosciuto quest'anno, con il voto favorevole del Governo italiano, che ‘l'acqua potabile è un diritto fondamentale essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell'uomo’ ed ha rivolto agli Stati ed alle Organizzazione internazionali l'invito a garantire le risorse finanziarie necessarie ad una sua fruizione universale”.
“Le norme oggetto di referendum – sottolinea Romaniello, primo firmatario della mozione – sono in palese contrasto con le prerogative che la normativa comunitaria riconosce agli Enti locali, consentendo anche la gestione ‘in house’, mentre la soppressione delle Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale a far data dal 31 marzo 2011 prevista dall’articolo 1, comma 1- quinquies della Legge 26 marzo 2010 n. 42, c.d. Decreto Calderoli, in assenza di adeguate disposizioni normative al riguardo, rischia di determinare un vuoto normativo tale da incidere sulla continuità e la democraticità del governo delle risorse idriche. L’iniziativa rappresenta dunque un invito ai lucani ad andare al voto il 12 e 13 giugno prossimi per decidere su questioni così rilevanti”.