“In vista dell’approssimarsi della stagione invernale urge mettere in campo azioni di prevenzione per calamità naturali al fine di superare la cultura degli interventi post-disastri”. A sostenerlo è il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani.
“Occorre dar vita ad una strategia di difesa dal dissesto idrogeologico – ha detto Mariani- poiché la gestione del territorio, la pianificazione e l’attività di prevenzione sono obiettivi raggiungibili e quanto mai necessari nell’interesse di tutti i lucani. L’Ufficio Programmazione ed il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata dovrebbero mettere in atto una concreta azione di mitigazione del rischio. Occorre investire di più nella prevenzione anziché spendere un’enormità di fondi su quello che preventivamente si poteva evitare. Se ciò non dovesse accadere è auspicabile, invece, un processo associativo dei sindaci. E’ questa la linea guida che dovrebbero adottare le amministrazioni locali non solo per difendersi dal rischio ma anche per unire le forze per la risoluzione di tali problematiche. Si punterebbe in tal modo ad unire le forze amministrative e scientifiche per sviluppare un Progetto innovativo che abbia come finalità la previsione, la prevenzione ed il controllo del rischio idrogeologico. Occorre fare rete coinvolgendo seriamente tutti i soggetti che operano sul territorio. Solo con questi presupposti riusciremo ad avviare azioni di prevenzione. In pratica per valutare le condizioni di sicurezza concepite o per progettare opere di salvaguardare o di consolidamento è necessario che venga sviluppato un progetto unico tra i vari comuni che gravano nell’ambito dello stesso bacino idrico o sottobacino poiché i fenomeni naturali travalicano i confini comunali e in genere interagiscono all’interno della stessa unità fisiografica”.
Per Mariani “ non sfugge a nessuno che la Basilicata sia tra le regioni più franose d’Italia. La percentuale dei paesi afflitti da più o meno gravi dissesti idrogeologici è dell’88 per cento. Su 131 Comuni ben 116 hanno bisogno di opere di consolidamento. In realtà il 45 per cento dei paesi poggia direttamente o indirettamente su terreni con una chiara marcata vocazione al dissesto idrogeologico profondo mentre il 30 per cento è facile preda dei processi erosionali. Ma nell’ultimo decennio ben 56 centri urbani hanno accusato danni significativi proprio come Tursi, Stigliano, Senise, Latronico, San Costantino Albanese, Terranova del Pollino, Accettura, Aliano, Sant’Arcangelo, Pisticci, Miglionico, Montescaglioso, Grassano, Tricarico, Vaglio di Basilicata, Pietrapertosa, Lavello, Muro Lucano, Bella, Castelgrande, Pescopagano e Ruoti. Sono almeno 26 i centri urbani per i quali sussistono notevoli difficoltà nell’individuare nuove aree di espansione esenti dal rischio frana e 15 sono i paesi parzialmente costruiti su terrazzi di frana. Ed allora anche in Basilicata è giunta l’ora di mettere in atto una strategia per la tutela e la difesa dalle catastrofi idrogeologiche – ha concluso il sindaco Mariani- a partire proprio dalle istituzioni regionali”.
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