Per il presidente del gruppo consiliare “Io amo la Lucania” occorre mantenere alta l’attenzione
“Desta preoccupazione – dichiara Navazio – il sequestro da parte del Corpo forestale dello Stato, di alcune aree, in agro di Calvello, lungo la strada comunale che dalla sorgente Sulfurea della terra porta a Contrada Autiero a seguito di un provvedimento giudiziario. Non si tratta di un episodio isolato – precisa Navazio – basta ricordarsi del sequestro avvenuto un anno fa dell’area picnic Acqua dell’Abete, sempre in agro di Calvello. E la causa sarebbe attribuibile sempre a dei fluidi, di natura non meglio specificata, di colore rossastro”.
“Stiamo parlando – precisa Navazio – di aree poste a valle delle piattaforme petrolifere denominate Cerro – Falcone e, nello stesso tempo, di aree attrezzate con presenza di fontane e abbeveratoi ad uso dei viandanti e dei cittadini stanziali. C’è una cappa di silenzio – sottolinea il consigliere – che non permette di conoscere come, ‘ad oggi, ancora non si riescono a comprendere le iniziative messe in campo dall’Arpab per determinare le cause dell’inquinamento e quali gli eventuali risultati’.
Il consigliere regionale Navazio fa sapere che il movimento “Io Amo La Lucania” intende “dare voce alla forte preoccupazione dei cittadini di Calvello che da anni convivono con un sistema che si contraddice, diventa assente e, spesso, inoperoso e colpevole di non prevenire e nascondere le situazioni di pericolo senza permettere di offrire una appropriata prevenzione. Non si può lasciare al caso o all’interpretazione di chicchessia quanto sta accadendo. Per il momento denunciamo quanto accaduto. Da domani – conclude Navazio – ci occuperemo, con la partecipazione attiva dei cittadini, di rivisitare la vera storia dell’agro di Calvello”.