“L’impugnazione da parte del Governo delle leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che stabiliscono il divieto di installazione di impianti nucleari sul proprio territorio è un atto che mira a frenare preventivamente ulteriori decisioni regionali in tal senso.
E’ assurdo che un Governo che ha fatto del federalismo la sua bandiera continui invece a centralizzare in modo arrogante e militarista le decisioni inerenti alle politiche energetiche, in totale spregio della Costituzione, delle scelte regionali e delle opinioni dei cittadini”.
E’ quanto si legge in una nota di Legambiente Basilicata.
“E’ l’inizio – prosegue la nota – di un pesante conflitto istituzionale sul tema del nucleare, molto grave ma che denota una grande debolezza del Governo che sa di non avere il consenso sociale in tema di ritorno al nucleare nel nostro Paese.
La verità è che se l'Esecutivo pensa di mandare avanti il suo programma nucleare a tappe forzate contro le Regioni ed escludendo delle decisioni Comuni, Province e cittadini, si sta cullando in una pia illusione. Il governo Berlusconi con l’atto di oggi conferma purtroppo la sua grande miopia e un atteggiamento di arroganza istituzionale che non lo porterà da nessuna parte.
Legambiente continua a sostenere, e lo farà in ogni sede e con tutti gli strumenti, che la scelta nucleare del Governo è sbagliata, costosa, pericolosa e sta già togliendo risorse ad altri settori energetici, come quello delle fonti rinnovabili, sui quali i paesi più all'avanguardia investono massicciamente.
Sarebbe il caso che il Governo rinunci a scelte inutili, pericolose e così impopolari e che freni le mire nucleariste della maggioranza.
Invece di perdere tempo con proposte ridicole e pericolose il Governo italiano – conclude l’Associazione – farebbe bene a fare quello che nei precedenti 5 anni di Governo non ha fatto,: migliorare l’efficienza energetica dell’industria, nel campo dei trasporti, e nei consumi residenziali e puntare sull’energia solare, su quella eolica e sulla ricerca nel campo delle nuove rinnovabili per dare “nuova energia” al nostro Paese”.
Bas 04