Organi legislativi e valutazione delle politiche pubbliche

“Il ruolo delle Assemblee Legislative nel processo di valutazione delle politiche”: questo il tema del seminario tenutosi questa mattina presso la sala Inguscio della Regione Basilicata

Da tempo l’idea guida che gli organi legislativi possano e debbano giocare un ruolo attivo nel processo di valutazione delle politiche pubbliche si è imposta presso molti Consigli regionali. Il Consiglio regionale della Basilicata ha organizzato il seminario per discutere del significato e della portata delle recenti innovazioni istituzionali. All’incontro ha partecipato lo staff del progetto CAPIRe che dal marzo 2006 è stato adottato a livello nazionale dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome. Da quel momento hanno aderito al progetto sedici assemblee legislative. Nel giugno 2007 le assemblee aderenti hanno siglato un documento d’intenti che ha preso il nome di “Carta di Matera”. Il progetto ha la missione di elaborare idee, strategie e nuovi strumenti per migliorare la capacità di controllo sull’attuazione delle leggi e di valutazione delle politiche in seno alle assemblee legislative. Quattro sono stati gli elementi fondanti del progetto: l’adesione ad una filosofia non partisan che ha visto la presenza, in seno al Comitato di indirizzo del progetto, di un esponente di maggioranza e di opposizione per ciascun Consiglio regionale; la ricerca di un forte convincimento e coinvolgimento delle strutture interne e di una loro conseguente partecipazione nella progettazione e nella realizzazione delle esperienze condotte in seno al progetto; l’adozione di un approccio metodologico innovativo ispirato dalle migliori esperienze internazionali; la costituzione di un network di analisi di politiche regionali in grado di favorire lo scambio di informazioni, notizie e prodotti in tempi rapidi.

Il presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, ha sottolineato l’importanza dell’incontro di oggi a Potenza, evidenziando che “l’attenzione iniziale verso il progetto di CAPIRe è divenuta oggi incombente, così come rilevante è la nuova articolazione del Consiglio regionale con la concretezza della qualità legislativa. L’importanza della possibilità di valutazione degli atti è imprescindibile, cogliendo lo spirito buono del federalismo fiscale basato sull’analisi valutativa sussidiaria del meccanismo tributario. Fondamentale in tale ottica la nascita di un consorzio civile che contribuisca alla erogazione dei servizi contemplata e ratificata nella sua equità nel nuovo Statuto regionale in via di definizione”.

Il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, ha parlato di “un programma ambizioso e difficile, che si basa sul principio, semplice a dirsi, non altrettanto ad essere concretamente attuato, del ‘rendere conto’. Per stabilire se una legge è giusta, al di là dei principi che l’hanno ispirata, occorre valutare il suo impatto, i risultati che ha prodotto. Ed è di questo che le pubbliche amministrazioni devono rendere conto, costruendo buone pratiche nell’applicazione delle leggi, ma allo stesso tempo, inserendo sistematicamente, nella legislazione, ed anche negli Statuti e nei Regolamenti, clausole valutative che permettano di ottenere questo risultato. Le assemblee legislative devono assolvere a questa rilevante responsabilità non solo per un dovere di trasparenza, ma per valutare gli effetti che le leggi producono, gli obiettivi che perseguono, gli ostacoli che incontrano nella loro attuazione, i problemi che lasciano aperti. La ‘Carta di Matera’, approvata dai Consigli regionali nel 2007, contiene una sorta di decalogo che costituisce ancora oggi un punto di riferimento per la nostra riflessione”.

Il consigliere regionale, Miche Napoli, ha precisato che “con l’istituzione della Commissione ‘Controllo, Verifica e Monitoraggo’ il Consiglio regionale della Basilicata ha voluto realizzare uno dei primi momenti in cui la maggioranza e l’opposizione trovano un’intesa sulla definizione dei relativi ruoli, rappresentati dal diritto-dovere di governare e dal diritto-dovere di controllare. Il compito principale del nuovo organismo istituito, è infatti, quello di controllare e verificare la coerenza degli atti con il programma regionale di sviluppo e del documento di programmazione economica e finanziaria. In particolare, di verificare la coerenza della spesa con i criteri di programmazione, nell’auspicio di dirimere i dubbi legittimi dell’opinione pubblica su come viene gestita la spesa pubblica che, ad oggi, non riesce ancora ad apportare risultati in termini di sviluppo”.

Per Alberto Martini componente del progetto di lavoro CAPIRe “il problema vero è che ci si deve attrezzare non solo per scrivere le leggi, ma bisogna verificare se i soldi sono ben spesi e se gli obiettivi posti sono stati raggiunti. Dare spazio e visibilità alla valutazione nelle norme fondamentali delle Regioni è un obbligo da perseguire senza titubanze e con la giusta volontà politica. Il progetto si fonda sull’idea che esista un ‘altro’ modo rispetto al tradizionale sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze ed inchieste) per esercitare la funzione di controllo da parte delle assemblee legislative. Alla base di questa forma di controllo non vi è l’esigenza di esercitare una verifica occhiuta delle attività poste in essere dalla Giunta e dagli apparati dell’Esecutivo. Tanto meno, quella di sottoporle a sanzione, come l’uso del termine controllo potrebbe erroneamente far pensare. La modalità principale per svolgere questa funzione consiste, piuttosto, nel chiedere conto di quanto è accaduto in seguito ad una decisione legislativa al fine di capire se l’intervento pubblico adottato abbia funzionato. Si tratta, dunque, di un’attività svolta a stimolare l’Esecutivo e gli Enti attuatori a produrre i fondamentali elementi di conoscenza sull’attuazione delle leggi e sui risultati delle politiche, conoscenza che consenta anche ai consiglieri di esercitare in modo più informato il loro ruolo di legislatori”.

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