Avviato un altro studio sui Rapaci in Basilicata dal Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane e dall’Osservatorio Regionale degli Habitat Naturali e delle Popolazioni Faunistiche.
E’ quanto comunica il presidente del Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti lucane, Rocco Rivelli.
La Basilicata ospita ancora importanti popolazioni di rapaci ed alcune di esse, come il Biancone (Circaetus gallicus), meglio nota come Aquila dei serpenti, in Italia ha ormai una distribuzione molto ridotta e nel Parco resiste con alcune coppie nidificanti.
Su questi minacciati uccelli, che l’Ente Parco di concerto con Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata intende tutelare con forza, il quadro delle conoscenze circa la biologia, migrazione, le minacce e i fattori limitanti, risultano assai scarse.
Il progetto prevede di monitorare i siti riproduttivi già noti all’interno dell’area protetta, al fine di inanellare, da parte dei tecnici dell’Ente Parco appositamente autorizzati i pulcini e dotarli, nella giusta fase di crescita, di trasmittente satellitare.
Il progetto, viene svolto in collaborazione e con l’appoggio di un partner Spagnolo dell’Università di Alicante, in possesso di notevole esperienza in questo settore e che da molti anni è impegnato in studi simili che hanno consentito di svelare le rotte migratorie seguite da rapaci di grosse dimensioni come ad esempio l’Aquila reale o l’Aquila del Bonelli.
La ricerca avviata, rappresenta la prima realizzata in Italia sul Biancone mediante tecnologia GPS/Argos.
“L’impegno messo da parte degli Enti per l’avvio di questo innovativo progetto insieme ad altri in favore della fauna selvatica minacciata di estinzione già avviati dall’Ente, manifestano – afferma Rivelli – la volontà a di individuare le strategie più idonee al fine di garantire il mantenimento e l’incremento della biodiversità nel territorio lucano.
L’impegno del nostro Parco per l’avvio di questo innovativo progetto insieme ad altri in favore della fauna selvatica minacciata di estinzione manifestano la volontà di individuare le strategie più idonee al fine di garantire il mantenimento e l’incremento della biodiversità nel territorio lucano”.
Bas 04