Piano dimensionamento scolastico, c’è l’ok

Via libera della Giunta regionale al Piano di dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche 2025/2026. Così come indicato dal decreto interministeriale n. 127/2023, il piano prevede in Basilicata la riduzione di 3 istituzioni scolastiche (2 in provincia di Potenza e 1 in provincia di Matera), che passano da 86 a 83.  Le riduzioni riguardano in tutto sette Istituti.
In Provincia di Potenza prevista l’aggregazione dei plessi dell’Istituto omnicomprensivo di Corleto Perticara della scuola dell’Infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado – siti nei comuni di Corleto Perticara, Armento, Gallicchio, Guardia Perticara e San Martino d’Agri – all’Istituto Comprensivo “Castronuovo” di Sant’Arcangelo. L’Istituto omnicomprensivo di Corleto Perticara ha una popolazione studentesca di 363 studenti, unica scuola in Basilicata ad essere al di sotto di 400 studenti. È un Istituto che attualmente e già da alcuni anni scolastici ha un dirigente scolastico “reggente”. Con la sua soppressione il numero degli Istituti Omnicomprensivi in Basilicata si riduce dagli attuali 5 a 4. La sede dirigenziale sarà ospitata nell’attuale sede dell’I.C. “Castronuovo” di Sant’Arcangelo, che attualmente ha plessi nei Comuni di Sant’Arcangelo, Castelsaraceno, San Chirico Raparo, Roccanova e Missanello. A seguito dell’accorpamento la popolazione studentesca complessiva dell’I.C. “Castronuovo” di Sant’Arcangelo passerà dagli attuali 716 a 997 studenti. Resta invariata l’attuale articolazione dei plessi.
Prevista inoltre l’aggregazione del plesso della scuola secondaria di secondo grado (I.T.T.) dell’Istituto Omnicomprensivo di Corleto Perticara all’I.I.S “Carlo Levi” di Sant’Arcangelo, dove sarà ospitata la sede dirigenziale. Il plesso dell’I.T.T. di Corleto Perticara avente indirizzi didattici “Chimica e materiali” e “Chimica, materiali e biotecnologie” è affine all’I.P “G. Fortunato” (professionale agrario) dell’Istituto I.I.S. “Carlo Levi” di Sant’Arcangelo, avente indirizzi “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” (il corso serale) e “Agricoltura, sviluppo rurale e valorizzazione dei prodotti del territorio” (il plesso con annesso convitto). Questo accorpamento interessa l’I.I.S “Carlo Levi” di Sant’Arcangelo che è una istituzione scolastica già dimensionata nell’anno scolastico 2024/2025.
Sempre in provincia di Potenza, il secondo accorpamento riguarda l’Istituto Comprensivo “Spaventa Filippi” e l’Istituto Comprensivo “Federico II Frazioni”, ubicati ad Avigliano: entrambi hanno la scuola dell’Infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado ed entrambi hanno la sede dirigenziale nel territorio del Comune di Avigliano.
Attualmente, l’I.C. “Spaventa Filippi” ha plessi nel solo comune di Avigliano (centro urbano) e sede dirigenziale nel medesimo centro urbano; mentre l’I.C. “Federico II Avigliano F.” ha plessi nelle frazioni di Avigliano (Lagopesole, Possidente, Sant’Angelo), nelle frazioni del comune di Pietragalla (San Giorgio e Cappelluccia) e nel comune di Filiano ed ha la sede della dirigenza scolastica nella frazione di Lagopesole. A seguito dell’unione, la popolazione studentesca dell’I.C. “Spaventa Filippi – Federico II” passa a 1.071 alunni. Anche in questo caso resta invariata l’attuale articolazione dei plessi.
In provincia di Matera l’Unione riguarda l’Istituto Comprensivo “Minozzi-Festa” e l’Istituto Comprensivo “P. Giovanni Semeria” che hanno la sede dirigenziale nel territorio del Comune di Matera. L’I.C. “Minozzi-Festa” è attualmente il più piccolo Istituto della città in termini di alunni (494). La sede che ospiterà la dirigenza è confermata presso l’attuale sede dell’I.C. “P. Giovanni Semeria”. Resta invariata l’attuale articolazione dei plessi. A seguito dell’unione, la popolazione studentesca dell’I.C. “Semeria-Minozzi-Festa” passerà da 984 alunni dell’attuale I.C. Semeria a complessivi 1.071 alunni. L’Unione in questione, riguardando Istituti con sedi di dirigenza nella medesima città, comporta minori disagi all’utenza (genitori, docenti ecc.) visto che la sede della dirigenza sarebbe alquanto prossima ai plessi dell’I.C.P. “Semeria-Minozzi-Festa”.
Quanto ai nuovi indirizzi, in linea con quanto previsto nei Piani di dimensionamento adottati dalle Province di Potenza e Matera il 27 dicembre scorso, è prevista l’attivazione presso la sede di Via Mattei dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pentasuglia di Matera”, dei percorsi di II livello, indirizzi “Elettronica ed elettrotecnica con opzione Elettrotecnica” e “Meccanica, meccatronica ed energia con opzione Meccanica e meccatronica”. Prevista inoltre l’Istituzione del Liceo del Made in Italy presso il Liceo “Rosa-Gianturco – Convitto Nazionale” di Potenza.

L’assessore regionale Francesco Cupparo replica alle critiche mosse dal presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano. “La Giunta – dice Cupparo – ha fatto quello che doveva fare e continuerà l’interlocuzione con il Ministro Valditara e gli uffici del Ministero in attesa di conoscere il quadro dettagliato degli alunni che saranno iscritti nell’anno scolastico 2025-2026, suddivisi per istituti e sedi di istituto. Il Presidente della Provincia di Potenza Giordano, che non ha trovato il tempo di partecipare (nemmeno in modalità da remoto) al Tavolo Istituzionale del 23 dicembre scorso, ha preferito affidarsi ad un messaggio sui social. Avremmo preferito il confronto se non altro per ascoltare direttamente le sue valutazioni e per capire su quali elementi giuridici ed amministrativi siano fondate. Ma ce ne facciamo una ragione. Comprendiamo che è più facile il comizio, senza indicare soluzioni e proposte di possibile e reale attuazione, piuttosto che affrontare con serietà questioni che per responsabilità istituzionale vanno sottratte alla propaganda politica.
Nel videomessaggio – aggiunge Cupparo – si usa un linguaggio demagogico quale “taglio all’istruzione”, lasciando intendere ai non addetti ai lavori che la riforma prevede penalizzazioni per gli studenti. Necessita ribadire, invece, che nessun Plesso scolastico viene meno; che gli studenti continuano ad andare a scuola negli stessi edifici e plessi ove andavano in precedenza. Con la riforma alcuni plessi hanno perso il ruolo di “sede di dirigenza” venendo meno la quotidiana figura del dirigente scolastico che, comunque, è compensata dalla figura del “collaboratore vicario”: un docente esonerato dall’ insegnamento per supplire all’assenza dei dirigenti scolastici nei Plessi dimensionati.
Giordano segnala che avrebbe fornito delle indicazioni al Governo regionale per evitare i “tagli”; resta un fatto che il 25 ottobre ho scritto al Ministro segnalando che i numeri degli studenti presi a riferimento nell’algoritmo fosse inferiore a quelli effettivi. E di tale circostanza le Province sono state informate. Resta il fatto che la correzione della tabella allegata al decreto (aspetto sul quale il Ministro ha lasciato aperte le porte) potrebbe portare ad evitare solo 1 dei 3 tagli di dirigenze in Basilicata: magari proprio quella previsto da decreto per l’ anno scolastico 2026/2027.
Sull’organico dei dirigenti il Presidente della Provincia di Potenza continua a fare confusione come è stato spiegato ai suoi funzionari nella riunione del 23 dicembre (alla quale lui non ha preso parte!), portando avanti una argomentazione errata. Nella riunione è stato precisato che il numero da prendere a riferimento non è quello dell’organico vigente, bensì il numero di dirigenti assegnati nella tabella allegata al D.I. n. 127/2023 e che, pertanto, il numero di dirigenti scolastici in organico nella regione cui far riferimento è quello dell’anno scolastico cui si riferisce il piano di dimensionamento (2025/2026).
Riguardo al ritardo della Regione denunciato con il quale sarebbero state trasmesse le “Linee guida”, ritardo che avrebbe inibito la giusta animazione territoriale ed il confronto con gli attori coinvolti (comuni, presidi ecc) – spiega Cupparo – Giordano dimentica che la norma nazionale risale a giugno 2023 e non serviva certo attendere le linee guida regionali per iniziare a pianificare le riduzioni di istituzioni scolastiche facendo delle ipotesi: è una cosa che rientra di diritto nelle prerogative della Provincia. E poi Giordano deve avere la onestà intellettuale di ricordare che seppure le linee guida siano state adottate dalla Giunta in via definitiva il 19 dicembre, dopo il passaggio dalla IV commissione consiliare del 12 dicembre (di cui anche è stata data immediata comunicazione), la versione inziale (sostanzialmente identica all’ultima versione) è stata trasmessa alle Province il 20 novembre.
Giordano non può sminuire il lavoro della Regione parlando di dimensionamento ridotto al mero taglio di istituti. La Regione avrebbe voluto ed è aperta a discutere anche di altro (nuovi indirizzi scolastici, IFST, ITS) piuttosto che dell’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale prevista dalla legge 8 agosto 2024 N. 121 (c.d. sistema “4+2”) a cui le “Linee guida” fanno cenno e sulle quali pochi giorni fa si è consumato un incontro tra USR, Regione e il competente dirigente generale del Mim. Il Presidente segnala una contraddizione tra la politica nazionale che investe negli interventi nell’edilizia scolastica (anche finanziati con il Pnrr) e l’invito a tagliare previsto dal Decreto 127/2023. Si tratta di una contraddizione inesistente se si pensa che gli edifici scolastici oggetto di ristrutturazione, adeguamento e consolidamento ospitano gli alunni ubicati in tutti i plessi: sia quelli adibiti a sede dirigenziale che gli altri.
Tra l’altro continuare a richiamare la “guerra” contro il Ministro e il Governo non può servire a nulla se non a generare sfiducia nelle istituzioni con un comportamento doppiamente irresponsabile perché viene da chi rappresenta un’istituzione.
Sono comunque convinto che dirigenti scolastici, personale della scuola, famiglie e studenti hanno la capacità di leggere le carte e valutare. Il Presidente Giordano invece – conclude l’assessore Cupparo – ha perso un’occasione per dimostrare qual è il ruolo che può svolgere la Provincia per la scuola che non è certo quello di fare comizi”.

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