Nella relazione sul Piano strategico regionale il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, pone l’accento su uno scenario in profonda trasformazione. Cambiamenti guidati da una serie di fattori interconnessi, tra cui l’innovazione tecnologica, la globalizzazione e le dinamiche demografiche.
“Occorre accrescere la consapevolezza – dice Bardi – che siamo in una fase di ristrutturazione di interi ambiti economici e tecnologici e in presenza di innovazioni che occorrerà considerare più adeguatamente. Penso ad esempio all’irrompere dell’intelligenza artificiale il cui impatto era già noto nel mondo industriale e la cui pervasività avrà un andamento esponenziale generando un nuovo salto di qualità tecnologico”.
In questo quadro generale emerge un tema legato alle competenze: “So bene della difficoltà di adattarsi in velocità alla comprensione dei cambiamenti in corso. Spesso mi chiedo se il tema delle competenze sia al centro di una politica che vuol essere in grado di interpretare il tempo presente. In molti discorsi, richiami, avverto l’utilizzo di categorie e di letture che sembrano ormai stantie poco attente a nuove ipotesi di soluzione, ad incrociare i fattori di innovazione e di cambiamento”.
Concetti che Bardi intende tradurre nel Piano in una logica di compartecipazione: “Nella sua stesura – spiega – occorrerà coinvolgere anche sguardi dal di fuori, esperti, innovatori e la mobilitazione di tutti i centri di ricerca e competenza presenti sul territorio. Se non vogliamo fare del Piano un fatto protocollare penso sia utile ripiegarci in un confronto a più voci soprattutto considerando le ombre che si addensano sul nostro cammino”. Approccio apprezzato anche dai consiglieri regionali di opposizione.