L’Adiconsum Pomarico tramite richiesta ufficiale consegnata nei giorni scorsi alla sede di Matera dell’Acquedotto Lucano e per conoscenza anche al sindaco del Comune di Pomarico lamenta “il mancato rimborso del canone di depurazione degli anni scorsi”.
Nella lettera si ricorda che “con sentenza 335/2008 la Corte Costituzionale aveva dichiarato l’incostituzionalità delle norme di legge che prevedevano l’obbligo degli utenti del servizio idrico di pagare i canoni di depurazione anche in assenza del servizio di depurazione delle acque o di impianti inattivi e ha stabilito che i canoni di depurazione debbano essere pagati dagli utenti solo come corrispettivo dell’effettiva esistenza del servizio di depurazione”.
L’Adiconsum contesta all’Acquedotto Lucano “la decisione di estromettere il comune di Pomarico dall’elenco dei paesi lucani che hanno diritto al rimborso, infatti in un comunicato stampa ufficiale dei mesi scorsi, l’Acquedotto Lucano aveva diramato l’elenco dei paesi della Basilicata dove gli impianti di depurazione non sono esistenti e i paesi dove i medesimi impianti sono parzialmente attivi e quindi hanno diritto al rimborso, in questi 2 elenchi purtroppo Pomarico non era stato inserito”.
“L’Adiconsum, prendendo atto che una propria richiesta di informazioni sul funzionamento dei depuratori a Pomarico presentata agli uffici di Acquedotto Lucano nell’aprile scorso è risultata inevasa, chiede che con la massima sollecitudine venga rimborsata la quota di canone di depurazione, relativa al periodo 1 gennaio 2003 – 31 marzo 2005, che tutti i cittadini di Pomarico hanno regolarmente pagato in quanto in questo sopra citato periodo gli impianti di depurazione delle acque, in territorio di Pomarico, erano esistenti ma non funzionanti”.
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