Il Direttivo regionale dei Popolari uniti ha approvato all’unanimità il seguente documento:
I Popolari uniti ritengono che, ad oggi, non ci siano le condizioni per l’assunzione di una responsabilità diretta nell’esecutivo regionale e che, per essere coerenti con il mandato elettorale, meglio sarebbe svolgere un’azione di stimolo nell’alveo consiliare, senza per questo abiurare il vincolo di coalizione. E’ insoddisfacente la qualità delle relazioni poste in campo per questa trattativa, nella quale si stanno privilegiando aspetti formali e di facciata, a discapito dei fatti sostanziali e delle grandi questioni. Poca o nessuna attenzione è stata posta al tema centrale dell’occupazione e del lavoro, che resta un grande tema da svolgere nella legislatura ma che si presenta drammaticamente privo di proposte di pronta utilizzabilità, con il rischio di fabbricare un’altra delusione. La legislatura si apre sullo sfondo grigio di un esodo giovanile drammatico, che sta portando via le migliori energie intellettuali della Basilicata, rendendolo strumento perverso di aumento del divario Nord Sud, in cui lo sforzo di istruzione e formazione fatto dalle regioni meridionali si tramuta in un vantaggio competitivo per quelle del Nord. Di fronte a questa situazione incontrovertibile, diventa imperativa l’esigenza di individuare strumenti rapidi di intervento che non siano quelli di supplenza dell’apparato pubblico ma che passino attraverso una iniezione di dinamismo nell’economia regionale, con tutto quello che comporta in termini di attivazione di strumenti formativi, di incentivi alle imprese e di interventi infrastrutturali. Un piano d’attacco che passi attraverso tutte le politiche dipartimentali , diventando il filo d’Arianna al quale legare le speranze di uscita dal tunnel. Questione d’emergenza è anche la sanità, che sta vivendo una delicata fase di transizione e che non può permettersi il lusso di rimanere in mezzo al guado in un momento in cui c’è da produrre il massimo e definitivo sforzo di cambiamento. Di tutto questo non c’è traccia in una trattativa che viene condotta ad un livello superficiale dove l’essenziale non sembrano le cose da fare ma quelle da comunicare in termini di immagine. Così, all’insegna di un nuovismo a tutti i costi, si tende a ricominciare sempre da capo, anche quando questo significa tornare indietro e perdere tempo, ovvero interrompere dei processi di cambiamento con il rischio di annullarne gli effetti e di trovarsi impotenti in mezzo al guado. Né appaiono più confortanti i criteri modaioli che sottostanno alla formazione dell’esecutivo, dove una forza politica di (presunta) maggioranza pretende di conculcare anche la libera decisione delle altre forze politiche in ordine alla scelta del proprio rappresentante in giunta, continuando nel disastroso gioco di alimentare divisioni e discordie in casa d’altri, a tutto rischio della solidità della coalizione. Se non si cambiano radicalmente i comportamenti, questa legislatura appare inevitabilmente destinata a riproporre divisioni e inadeguatezze manifestatesi in questi cinque anni appena trascorsi. I Popolari uniti si augurano che da parte del Pd ci sia un’assunzione di responsabilità in ordine alle questioni poste in modo da consentire al Presidente ed al nuovo Esecutivo di partire con il piede giusto.
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