Per il 26 aprile la CGIL ha proclamato, su tutto il territorio nazionale, una giornata di mobilitazione in cui si terranno presidi sotto le prefetture di tutte le città italiane per ribadire il netto “No alla controriforma del diritto e del processo del lavoro” che il Governo sta tentando di mettere in atto con il disegno di legge 1167/b.
Per quanto riguarda la Camera del Lavoro Territoriale della CGIL di Potenza la mobilitazione, con la distribuzione di materiale informativo sulle ragioni della protesta, -si legge in un comunicato – si terrà in piazza prefettura a partire dalle 10.00. Successivamente al sit-in di protesta una delegazione sindacale sarà ricevuta dal Prefetto della città di Potenza a cui saranno illustrate tutte le ragioni e le richieste della CGIL per la modifica della proposta di legge.
Il Governo e la maggioranza avevano varato una legge per togliere ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto sacrosanto di ricorrere al giudice nel momento in cui avessero subito un torto dal proprio datore di lavoro. Una vera controriforma del diritto e del processo del lavoro. Il presidente della Repubblica Napolitano non ha firmato la legge rinviando il testo alle Camere con una lettera motivata in cui si richiedono precisi interventi per tutelare i diritti dei lavoratori.
La CGIL Potenza prende atto dei cambiamenti previsti dagli emendamenti e sottolinea che comunque permangono varie criticità tra le quali spiccano: la certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali di lavoro e i vincoli al ruolo del giudice del lavoro; il ricatto sui precari per la clausola compromissoria che non è certo attenuato da un rinvio di 30 giorni; nessuna schermatura sostanziale alla derogabilità di leggi e contratti, possibile con l’arbitrato di equità che resta preventivo al manifestarsi della controversia; la previsione di un decreto ministeriale anche se fintamente attenuata; i termini dell’impugnazione e dell’articolo 50.
Onestamente ci pare che la risposta del Governo alle sollecitazioni del Presidente Napolitano sia assolutamente insufficiente e che l’attacco incondizionato all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ed ai diritti acquisiti, con anni di lotte, resti una minaccia reale.
La Cgil – conclude la nota – si impegna a vigilare l’intero iter parlamentare in modo da poter intervenire per la corretta ridefinizione del testo normativo.
BAS 05