Come si può mettere l'arte e il linguaggio cinematografico, in particolare, al servizio dei valori e, in particolare, dei diritti umani? Mentre tutto intorno, nel Paese, spesso i riferimenti vacillano, l'Associazione di promozione sociale Zer0971 di Potenza si impegano a offrire una testimonianza in questa direzione. Dopo il successo che hanno ottenuto con la programmazione della terza edizione, recentemente conclusa, la rassegna cinematografica «Altrocinemapossibile – i diritti umani al cinema» approda a Savoia di Lucania. Ideatrice dell'iniziativa, come si diceva, è l'Associazione di promozione sociale Zer0971 che prosegue, in questo modo, il suo impegno pluriennale nella informazione e sensibilizzazione dei cittadini in materia di diritti umani. La rassegna è stata realizzata in collaborazione con la Rap (Rete per l’autorganizzazione popolare) del centro del Melandro. L'iniziativa si articolerà nel corso di quattro serate complessive.
Le proiezioni avranno luogo nel centro Unla (con ingresso libero). Verranno proposte pellicole di grande valore artistico e sociale. Opera che, come spesso accade, hanno certamente ricevuto grandi attestazioni e riconoscimenti. Però poi la distribuzione puntualmente le ignora e ad avere la fortuna di poterle vedere sono pubblici risicati.
Per quattro martedi consecutivi, a partire dal 9 marzo, alle ore 19, viene proposto il “cartellone” con i sequenti titoli: «Persepolis» di Marjane Satrapi, «L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza» di Cao Hamburger, «Come un uomo sulla terra» di Riccardo Biadene, Dagmawi Yimer , Andrea Segre e «L’orchestra di piazza Vittorio» di Agostino Ferrente. Per adesso ci si limita all'affermazione dei diritti umani in celloide. Aspettando tempi migliori per vederli riaffermati anche nella realtà quotidiana.
(A.S.-BAS01)