“Il Contratto di Sito per l’area industriale di Viggiano può fare concretamente i primi passi in avanti con l’avvio della fase di concertazione tra Regione e Governo sul Memorandum d’Intesa raccogliendo le proposte che sono venute dall’assemblea di Cgil, Cisl, Uil a Viggiano della scorsa settimana anche per avviare l’istituzione del Distretto Energetico Lucano”.
E’ quanto sostiene il capogruppo di IdV al Consiglio Provinciale di Potenza Vittorio Prinzi, ribadendo che “i primi impegni da richiedere al management dell’Eni e per le sue responsabilità al Ministero dello Sviluppo Economico riguardano la verifica dei livelli occupazionali perché non si ripeta periodicamente la situazione di aziende e stabilimenti che in mancanza di commesse Eni e società dell’indotto mettano i lavoratori in cig e la verifica delle misure di prevenzione per la salvaguardia della salute degli operai come dei cittadini ed operatori economici dell’area di Viggiano. La realtà è che non solo non si creano nuovi posti di lavoro e i pochi invece disponibili non riguardano lavoratori lucani ma addirittura si verifica una perdita di posti di lavoro. Tra le ditte che lamentano difficoltà di rapporti con l’Eni – riferisce il presidente del gruppo Idv – risultano una decina di piccole e medie aziende che hanno sede nel comprensorio della Val d’Agri o comunque in provincia di Potenza e hanno alle dipendenze, da sempre, lavoratori lucani. In mancanza del rinnovo dei contratti di servizio si rischia il licenziamento dei nostri operai, in gran parte qualificati, con l’arrivo da fuori regione di decine di lavoratori. Un’eventualità che è inaccettabile specie per la grave crisi occupazionale e nonostante la ricchezza petrolio. E’ in fondo questo l’obiettivo del Contratto di Sito proposto da sindacati e lavoratori che punta a tutelare i posti di lavoro nell’attività legata all’estrazione di petrolio in Val d’Agri nei casi di subentro per commesse e prestazioni di servizi. Si tratta dunque, attraverso un’azione sinergica Regione, Provincia, Comuni, sindacati e lavoratori – continua il capogruppo Idv – di stanare il management Eni dalla posizione di ambiguità perché assuma la responsabilità che le deriva dall’utilizzo delle nostre risorse energetiche. La politica e le istituzioni – aggiunge Prinzi – sono chiamati ad uno sforzo maggiore del passato per concretizzare insieme alla proposta sindacale quella di Confindustria per il Patto di Sistema per la filiera del petrolio. Non ci possiamo certamente accontentare della card carburante che anzi sulla base delle ultime notizie relative al costo di realizzazione e distribuzione e agli adempimenti previsti per gli automobilisti lucani si conferma strumento ampiamente inadeguato”.
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