Il responsabile scientifico del progetto Onocosmesi, Carlo Cosentino, ha evidenziato alcune “semplici delucidazioni e precisazioni tecniche” in seguito “all'inconferente e non pertinente comunicato del consigliere Franco Mattia”.
“La zootecnia – spiega Cosentino – si può dividere in intensiva, semiestensiva ed estensiva. Naturalmente l'allevamento degli asini rientra nelle ultime due tipologie. La prolungata crisi del settore agricolo, aggravatasi ultimamente a seguito di fattori non controllabili dall’imprenditore (globalizzazione, emergenze sanitarie, aumento incontrollato dei costi di produzione, etc.), rende improrogabile la ricerca di produzioni alternative che possano consentire, ai piccoli allevamenti, di intercettare nicchie di mercato con prodotti ad alto valore aggiunto e in armonia con gli obiettivi prioritari della politica agricola europea. In altri termini, le condizioni di elevata naturalità in Basilicata dovute anche al modesto sviluppo socio-economico del passato potrebbero favorire una crescita economica compatibile con la salvaguardia dell’ambiente naturale e rurale. Fra gli allevamenti estensivi gestiti con criteri razionali – aggiunge – quello asinino può esercitare azioni peculiari nella conservazione di alcuni habitat. Infatti, l’attività di pascolamento degli asini permette nel tempo di contenere le specie invasive e poco appetite o con scarso valore alimentare consentendo, al tempo stesso, lo sviluppo di specie vegetali meno competitive e mantenendo una elevata diversità vegetale. In altri termini, ecco perché ritengo con estrema convinzione che l'allevamento asinino possa essere, congiuntamente ad altri piccoli allevamenti di specie minori, un volano di sviluppo economico in linea con i principi e le direttive della comunità economica europea ed internazionali nell'ambito del settore zootecnico. Pertanto non é assolutamente possibile effettuare paragoni tra la zootecnia estensiva e la zootecnia intensiva viste le enormi differenze tecniche, alimentari e commerciali che rendono le due tipologie intrinsecamente differenti tra di loro. Si pensi, ad esempio, alle grandi strutture aziendali con oltre 1000 capi di bovini, suini o ovini e quindi con problematiche di costi, di innovazione di prodotto e commerciali totalmente diverse. Atteso quanto detto, tutti si auspicano un rilancio più efficiente ed efficace della agricoltura e della zootecnia che non puó prescindere dalla tutela della biodiversità. Concludendo, preciso che si sono divulgati alcuni primi risultati ottenuti nell'ambito del progetto scientifico sulla valorizzazione dell'asino, avviato a fine 2010, ritenendo che la ricerca scientifica debba essere sempre pubblicizzata. Colgo queste mie precisazioni – continua Cosentino – per ringraziare l'Assessore all'Agricoltura Rosa Mastrosimone per la proporzionata attenzione data ad una specie di minor interesse zootecnico. Saluto il consigliere Mattia rassicurandolo che questo progetto non ha distolto tempo ai precedenti funzionari e Assessori e non ne distoglierà agli attuali e futuri. Senza entrare nel merito dello stanziamento delle risorse economiche e umane del Psr e minimamente nel mero dibattito tra maggioranza e opposizione é bene sottolineare che prima di argomentare e' necessario valutare attentamente tutti gli aspetti, le finalità e gli obiettivi ben esplicitati nei documenti della Pac e nelle singole Misure e Azioni, non da ultima la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità zootecnica. Infine – conclude Cosentino – ringrazio le aziende, gli allevatori e i conduttori con cui collaboro e che risultano fondamentali per il presidio e il governo del territorio rurale lucano”.
bas 08